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Anno edizione: 2018
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"Le stelle cadranno tutte insieme" è un romanzo di @iacopobarison , pubblicato da @fandangolibri , il cui obiettivo principale sembra essere quello di raccontarci il tentativo di tre adolescenti di esaudire i loro desideri: Aria e Danny vogliono diventare attori e la voce narrante un regista, per fare ciò si trasferiranno dalla provincia in una metropoli, che si scoprirà poi essere Roma, per frequentare una scuola che possa immetterli nel mondo del cinema. Potremmo definire "Le stelle cadranno tutte insieme" un moderno romanzo di formazione, che ci aiuta a riflettere sul tema della responsabilità personale e sul peso delle scelte, imparando che ogni passo che facciamo ha delle conseguenze, ma soprattutto che ognuno di questi ha due facce, alle quale corrispondono sia degli effetti positivi che degli effetti negativi, e che niente è unilaterale.
Bellissimo
Recensioni
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Vent’anni fa, nel dilaniare Verso la fine del tempo di John Updike, David Foster Wallace coniò la definizione di “Grande Maschio Narcisista”, che includeva anche Roth e Mailer: autori ancora convinti che il sesso potesse essere “cura per la disperazione in quanto tale”.
Dopo il collasso – almeno simbolico – del patriarcato, amore e sesso hanno continuato a essere strumento d’indagine sul sé, ma in un modo che è rapidamente mutato, come dimostrano tre romanzi appena usciti, Le donne amate di Francesco Pacifico, Cometa di Gregorio Magini e Le stelle cadranno tutte insieme di Iacopo Barison, che li tematizzano secondo declinazioni echeggianti le ultime generazioni passate dal 900: Pacifico e Magini (1977 e 1980) sono divisi da soli tre anni, ma il primo pare appartenere, per piglio, più ai “baby boomer” che alla “generazione X”, mentre Barison (1988) aderisce in pieno ai “millennial”.
La cesura storica è pienamente compiuta nel romanzo di Barison, dove le relazioni, fattesi meno conflittuali per la fine della diade uomo-donna, diventano dispositivi volti a procurarsi degli alleati, quando non a categorizzare emozioni contingenti, come l’invidia.
Nelle Stelle ci si trova quindi di fronte a un triangolo di nuova concezione, in cui le posizioni sono fluide, e funzioni di una forma “debole” di appartenenza, determinata dalla sola condivisione delle ambizioni, in un mondo già di per sé atomizzato – se del resto nei tre romanzi si inquadrano diversi tipi maschili attraverso le loro relazioni, vi si raccontano anche tre borghesie: la prima grottesca nel suo credersi ancora qualcosa, la seconda appena esplosa, la terza ormai pulviscolo che aleggia attorno ai protagonisti.
Vanni Santoni
Barison e i suoi trentenni sviscerano il nostro tempo
Lasciate stare l’anagrafe. A dispetto della giovane età si può essere scrittori avvertiti. Non ripetersi, non cadere in manierismi, non assecondare nessuno se non le proprie idee, porsi sempre nuove sfide. Si può esordire con un’asciutta e cinematografica storia on the road (che effettivamente diventerà un film) con un editore alla moda e poi finire a raccontare un’altra storia vecchia come il mondo (c’è qualcosa di ottocentesco, di francese, di Stendhal e Maupassant), più complessa e se vogliamo pessimistica, con un editore che era alla moda qualche tempo fa e ha un catalogo importante, in cui spicca il non ancora abbastanza apprezzato Harold Brodkey. Il nocciolo del nuovo romanzo di Iacopo Barison si può sintetizzare in un verso di vecchia canzone degli anni Novanta («The dreams we have as children fade away»), a dispetto della contemporaneità estrema del racconto.
Certo, il secondo romanzo del trentenne Barison, dopo il debutto con Stalin + Bianca, trabocca di sogni che via via si ridefiniscono (ne sanno qualcosa i tre personaggi principali, la voce narrante, Danny e Aria) e porta il lettore dove vuole, in uno spazio imprecisato tra durezza e tenerezza. Se avesse il lessico di un Busi o il vocabolario di un Del Giudice, l’effetto sarebbe molto più potente. La leggibilità non è mai in discussione (seppure con qualche caduta di stile, qualche sbavatura da linguaggio standard, da cliché). Sono però il ritmo e la frenesia del mondo (in cui convivono algoritmi dominanti e consultazione degli oroscopi, tecnologia ed esoterismo) di cui Barison si fa impassibile cronista quasi in presa diretta, a segnare uno scarto importante.
Gli smisurati desideri di nativi digitali, provinciali italiani ai tempi dei social network (che fanno capolino già in avvio di romanzo), la loro voglia di sfuggire all’anonimato e tuffarsi nella celebrità, la loro sete di futuro, tutte cose per cui sembrano geneticamente programmati, sono raccontati attraverso un narratore spietatamente sincero, guardando molto a certi modelli statunitensi di scrittura contemporaneae e non semplicemente per l’enumerazione di marche e modelli. Il risultato è un libro con qualche imperfezione, imperfetto come la vita, ma probabilmente capace come pochissimi di sviscerare il nostro tempo e il passaggio all’età adulta in questo presente, filtrato con gli occhi dei trentenni.
Chi sono questi trentenni (alle prese anche con fantasmi e ufo)? Tre provinciali, la voce narrante (lui, orfano di madre e con un padre che sarà colto da ictus) che sogna di scrivere sceneggiature di successo, la sua ragazza Aria (la morte di Cinemascope, il suo cane, è una delle “fratture” cruciali del romanzo; come la scomparsa di suo fratello, in fuga da un centro di recupero per tossicodipendenti), tormentata, stralunata, aspirante attrice, che sostiene di poter parlare con i morti, Danny, bisessuale, anche lui con l’obiettivo della recitazione, un traguardo che vuole centrare, a ogni costo. L’amicizia fra loro attraversa varie fasi, anche quello di un singolo rapporto a tre. E tutto si regge su una storia narrata a capitoli alternati: quelli dispari sugli anni del sogno e della maturazione, quelli pari sul tempo presente sull’età adulta che non incombe, ma è arrivata. Ah, dimenticavo, il secondo romanzo di Barison si intitola Le stelle cadranno tutte insieme (280 pagine, 17,50 euro) ed è pubblicato da Fandango. Merita più di un’occhiata.
Recensione di Arturo Bollino
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