L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Promo attive (0)
Come siamo potuti diventare così fragili? Credevamo di essere la generazione più fortunata della storia. Commerciare o viaggiare ovunque nel mondo sembrava un nostro diritto. Invece per la seconda volta in un decennio miliardi di donne e uomini - italiani inclusi - si trovano intrappolati in una catastrofe.
Possiamo dirci che dietro c'è la «mala sorte», o seguire il filo che corre attraverso gli ultimi vent'anni. L'11 settembre causato da un gruppo di fanatici che avevano potuto addestrarsi al volo negli Stati Uniti. Il 2008 innescato da banchieri di Wall Street che avevano smarrito il senso della realtà. Infine una cerchia ristretta di funzionari cinesi alle prese con un virus misterioso. La rete del mondo globalizzato del ventunesimo secolo è così in tensione che ogni urto propaga onde di choc ovunque con la velocità di un volo intercontinentale o di un clic. Un sistema che aveva preso forma in nome dell'efficienza si rivela vulnerabile. Ciò che era nato in nome delle libertà genera squilibri nei quali la democrazia arretra. Il cambiamento viaggia sempre un passo avanti a noi. Eppure chi vede i pericoli in anticipo di solito viene ignorato ed è forse proprio qui, nelle nostre teste, che è nascosta la trappola: non siamo capaci di immaginare gli scarti improvvisi. Oggi dovremmo chiederci se il prossimo rischio verrà da un disastro ambientale o da un attacco terroristico al cloud. Di sicuro questa globalizzazione ha bisogno di sviluppare anticorpi che ci proteggano. E può farlo, se accettiamo una società meno diseguale.L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore