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Anno edizione: 2018
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Chi conosce la scrittura di Sofri sa che ogni sua pubblicazione è un gioiello.
La lettura del saggio mi ha affascinato. E’ stata una buona occasione per riflettere sullo stato della editoria nel nostro paese, dove anche i “classici moderni” vengono sempre più trattati secondo logiche commerciali. Mi ha colpito l’assenza di quella che avrebbe dovuto essere una ospite illustre, ossia la prima traduzione italiana de’ La Metamorfosi di Rodolfo Paoli (Vallecchi, 1934). Questa traduzione, oltre ad essere la capostipite, ha il merito di dare indicazioni, seppure indirette, sul testo preso a base. Una ulteriore ambiguità del volume (non imputabile all’A.) è costituita dallo sfasamento tra il testo – ove è scritto “Klaus Wagenbach …nel suo Kafka Prag. Ein Reiselesebuch, 1993 (Due Passi per Praga insieme a Kafka, Feltrinelli 1996) pubblica una fotografia la cui didascalia recita inequivocabilmente: «Il ponte Cech nell’anno in cui venne ultimato, il 1908. Il nuovo palazzo d’affitto sulla sinistra, all’imbocco della Niklasstrasse, dove sta passando il tram elettrico, è la casa Alla Nave…»” – e l'immagine stampata dalla Sellerio nella pagina accanto. Qui viene inserito il ponte Cech, ma – sempre che non incorra io in errore - in una immagine diversa da quella di Klaus Wagenbach (almeno della edizione italiana ). Alla fine ci si rammarica del fatto che non disponiamo sovente di una editoria sempre attenta e di edizioni critiche di livello, quale quella tedesca delle opere di Kafka - infine, consultata dal nostro A. - laddove la “variazione” viene segnalata con rigore dai curatori. A che serve il testo in lingua a fronte se non lo si verifica? Perché si costruiscono nuovi volumi senza rispettare i materiali dai quali li si traggono? .......
Quando l'indagine filologica scava anche dentro l'anima, con poesia...
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