Via Crucis
- EAN: 9788861904958

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28/09/2017 18:37:15
a cura di Marzia Carocci Quando un giornalista sta dalla parte della verità, possono nascere ostacoli e impedimenti. Spesso si pagano colpe e ritorsioni. Il prezzo di tutto questo? La lealtà, la condivisione di esprimere ciò che di torbido si è scoperto grazie a documenti, incartamenti e prove inconfutabili, il non lasciarsi intimorire da chi chiede il silenzio. Il compito del giornalista è quello di informare, di portare alla luce ciò che per interessi, per imbrogli di potere, per aggiustamenti illeciti è stato occultato. Nel caso specifico, il noto e integerrimo giornalista Gianluigi Nuzzi, si è fatto promotore di istruire, attraverso un volume discusso, quello che all'interno del Vaticano e della Chiesa si è tenuto insabbiato grazie a chi, all'interno di essa ha avuto mani sulle redini di affari loschi d'impronta economica e di malaffare. Il libro in questione è l'ormai conosciuto “Via Crucis”, un dossier/inchiesta scritto con semplicità descrittiva nonostante la complessità dell'argomento. Spiegare al pubblico argomenti scottanti ricchi di dati, informazioni e riferimenti con una ricercatezza letteraria comprensibile a tutti, non è cosa da poco. Nuzzi si addentra in pericolosi e bui “sentieri”dove vengono mano a mano in in superficie scandali tenuti segreti, dove investimenti sbagliati, movimenti monetari in cambio di armamenti, beatificazioni e santificazioni a scopo commerciale-economico, diventano abituale iter all'interno del Vaticano stesso. Il giornalista sottolinea ciò che per per anni è stato manovrato da illeciti personaggi liberi di agire e di maneggiare il danaro in modo irresponsabile e illegale, danaro offerto da gente comune, benefattori e oblatori verso la Chiesa e i suoi bisogni. Un saggio che designa quanto la struttura della gestione finanziaria Vaticanista, sia fuori controllo e totalmente inaffidabile. Un libro denuncia, ricco di documenti esplicativi e ...
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27/09/2017 11:29:35
Recensione a “Via Crucis di Gianluigi Nuzzi Chiarelettere Editore a cura di Marzia Carocci Quando un giornalista sta dalla parte della verità, possono nascere ostacoli e impedimenti. Spesso si pagano colpe e ritorsioni. Il prezzo di tutto questo? La lealtà, la condivisione di esprimere ciò che di torbido si è scoperto grazie a documenti, incartamenti e prove inconfutabili, il non lasciarsi intimorire da chi chiede il silenzio. Il compito del giornalista è quello di informare, di portare alla luce ciò che per interessi, per imbrogli di potere, per aggiustamenti illeciti è stato occultato. Nel caso specifico, il noto e integerrimo giornalista Gianluigi Nuzzi, si è fatto promotore di istruire, attraverso un volume discusso, quello che all'interno del Vaticano e della Chiesa si è tenuto insabbiato grazie a chi, all'interno di essa ha avuto mani sulle redini di affari loschi d'impronta economica e di malaffare. Il libro in questione è l'ormai conosciuto “Via Crucis”, un dossier/inchiesta scritto con semplicità descrittiva nonostante la complessità dell'argomento. Spiegare al pubblico argomenti scottanti ricchi di dati, informazioni e riferimenti con una ricercatezza letteraria comprensibile a tutti, non è cosa da poco. Nuzzi si addentra in pericolosi e bui “sentieri”dove vengono mano a mano in in superficie scandali tenuti segreti, dove investimenti sbagliati, movimenti monetari in cambio di armamenti, beatificazioni e santificazioni a scopo commerciale-economico, diventano abituale iter all'interno del Vaticano stesso. Il giornalista sottolinea ciò che per per anni è stato manovrato da illeciti personaggi liberi di agire e di maneggiare il danaro in modo irresponsabile e illegale, danaro offerto da gente comune, benefattori e oblatori verso la Chiesa e i suoi bisogni. Un saggio che designa quanto la struttura della gestione finanziaria Vaticanista, sia fuori controllo e totalmente inaffidabile. Un libro denuncia, ricco di documenti esplicativi e ...
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19/04/2017 18:34:21
"...É comunque un grande lavoro di che merita il massimo dei voti." Come dicevo appunto.
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18/04/2017 22:47:04
Libro che ho faticato a portare a termine non certo a causa della narrazione puntuale e circostanziata dell'autore, quanto per il nervosismo causato dall'apprendere quante e quali nefandezze si nascondano sotto la tonaca di questa indegna casta che si auto definisce chiesa dei poveri. Ottimo lavoro d'inchiesta
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17/04/2017 16:21:56
Non mi è piaciuto. Notizie banali trite e ritrite.
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24/01/2016 12:17:17
testo utile all'indottrinamento nella struttura Ecclesiale, analizza sviscera e riassume in termini giornalistici dati pubblici reperibili da risapute fonti nonché tecnicismi d'opera; Si sofferma e predilige un importante argomento quale le preoccupazioni espresse dalla Curia nella gestione di capitali che convergono nel Vaticano ma oggettivamente sono il frutto di una accurata analisi svolta appunto passo passo (via crucis in termini ecclesiastici) sulla base delle c.d. open source.
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10/12/2015 15:04:07
La classica fregatura tirata ai lettori acquirenti. Scritto da un giornalaio con informazioni frivole ovvie e risapute che non pubblicherebbe nemmeno Chi o Novella 2000. Chiedo all'autore il diretto di recesso per riavere indietro i soldi buttati inutilmente.
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03/12/2015 09:24:44
Anche il Vaticano, come moltissime Aziende grandi e piccole e molte Nazioni, è chiamato dalla crisi dell'economia a fare la "spending review". L'autore ci informa circa i provvedimenti che Papa Francesco ha intrapreso al fine di riassestare le disastrate finanze della Chiesa ed a implementare le misure di controllo dei bilanci vaticani che di controllo pare che non ne avessero. Wojtyla, mentre da una parte era impegnato a contrastare in ogni modo i regimi comunisti, dall'altra, non si accorse che lo Ior addirittura riciclava denaro sporco. Benedetto XVI, di fronte ai veleni e alla corruzione, ha preso la decisione di lasciare il timone della barca di Pietro. Vorrei citare in proposito la celebre frase, riportata nel libro, che monsignor Marcinkus, l'ex capo dello Ior degli scandali, ripeteva spesso: «Non si amministra la Chiesa con le Avemaria». Così dettava la linea di un'intera stagione in Vaticano, una stagione che ancora oggi sopravvive in molti ambienti della curia. Nel complesso una lettura illuminante sulle problematiche vaticane.
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01/12/2015 18:02:11
Ottimo lavoro d'inchiesta. E' vero molte cose erano note ma cosa c'entra?Anzi dovremmo scandalizzarci e non nasconderci dietro l'alibi "e tanto sono cose trite e ritrite".Io ho letto sia questo libro che quello di Fittipaldi e mi sono piaciuti entrambi. La differenza maggiore fra i due mi sembra costituita dal fatto che Nuzzi analizza le cose soprattutto dal punto di vista di "Cosea" mentre Fittipaldi no.Si parla di affari sporchi e interessi economici praticamente in tutti i settori, altro che cura delle anime e aiuto per i poveri!Chi deve andare a processo non sono certo questi due coraggiosi giornalisti a cui il Vaticano non sta facendo certo della pubblicità visto che rischiano fino a 8 anni di carcere.Non banalizziamo la faccenda.
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23/11/2015 15:20:15
notizie già conosciute e quindi riscaldate come la minestra del giorno prima. Dovrebbe pagare per tutta la pubblicità gratuita che il vaticano gli ha fatto in queste settimane.
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13/11/2015 14:03:53
Al di là dell'effetto mediatico delle inchieste in corso, il tema (che potremmo definire purimillenario?) è forte e importante. Come si concilia la questione terrena, temporale della Chiesa con la sua missione principale? Al centro della questione ci sono uomini non sempre dotati di quel misticismo necessario per saper mediare i due volti del cattolicesimo. Interessante scoprire quanto i beni terreni interessino questi uomini. Nuzzi porta documentazioni inoppugnabili e dolorose. Un libro necessario per capire l'entità del problema. Un libro che dovrebbe però essere compendiato da uno altrettanto documentato e forte sulle qualità indiscusse di molti altri uomini, votati al prossimo e alla fede.
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10/11/2015 12:55:26
Nuzzi con questo terzo libro che ha per oggetto il Vaticano ha fatto uso alla grande di documenti e registrazioni sconosciute. Probabilmente la sua ottica è quella di Cosea: e lì infatti nelle ultime settimane ci sono stati due arresti eccellenti e forse altri ne seguiranno. La lotta al cambiamento che vorrebbe praticare papa Francesco è terribile, anche fra i suoi seguaci non tutto fila d'amore e d'accordo. Il libro è complementare a quello uscito lo stesso giorno di Emiliano Fittipaldi e lo completa, anche -se ripeto- mi pare che Nuzzi prenda in esame le cose dal punto di vista di Cosea.
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07/11/2015 14:18:00
Seguo da anni per interesse personale le stanze vaticane. Onestamente non trovo in questo libro nulla di particolarmente scandaloso o raccapricciante, come invece si è ampiamente voluto far credere nel tam tam mediatico che ha preceduto la sua uscita. Emergono senza dubbio episodi poco edificanti di spese fuori controllo e cordoni della borsa talvolta troppo laschi, ma nulla di paragonabile agli sprechi di qualsivoglia altra pubblica amministrazione italiana. Non conosco le fonti di cui si è servito il giornalista, ma il problema più grosso che ha il Vaticano in questo momento pare essere quello della sicurezza interna e delle spie che da tempo violano la comprensibile riservatezza che dovrebbe caratterizzare certi delicati ambiti.
Vincitore Premio Caccuri - Saggistica 2016
Dopo Vaticano Spa e Sua Santità, Gianluigi Nuzzi torna con una nuova, clamorosa inchiesta raccontando dall’interno la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la Chiesa. Tutto a partire da registrazioni e documenti inediti.
“Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?”
- Papa Francesco, dalla registrazione di un incontro riservato con gli alti vertici del Vaticano.
“Abbiamo saputo che sta lavorando a un nuovo libro e ci piacerebbe poter rispondere a eventuali sue domande.” -
Email inviata dallo Ior a Gianluigi Nuzzi, 16 luglio 2015, tre mesi prima che la notizia dell’uscita di Via Crucis fosse ufficiale.
Stazione dopo stazione, la Via Crucis del papa gesuita venuto dall’Argentina viene raccontata dal giornalista Gianluigi Nuzzi. Con negli occhi ancora l’ultima Via Crucis di un papa stremato dalla malattia, quella di Giovanni Paolo II, per le monumentali strade romane, affrontiamo oggi un nuovo Calvario, fatto questa volta di carte, documenti, spie e conti cifrati.
Sono i documenti riservati che finiscono nelle mani di Gianluigi Nuzzi e che testimoniano una guerra ancora in corso nelle stanze vaticane. Le fonti, che Nuzzi continua a proteggere, probabilmente sono le stesse persone che sono state arrestate nei giorni scorsi per aver diffuso i documenti segreti del Vaticano. Qualcuno li chiama “Corvi”. Sono coloro che, contribuendo alla fuga di notizie, remano contro la riforma delle istituzioni cattoliche voluta dal papa. Per Gianluigi Nuzzi, invece, è proprio Francesco la prima vittima di questa intricata matassa. Lui si difende dicendo “Ho fatto solo il giornalista, ho pubblicato i documenti che avevo”, il papa risponde direttamente alla piazza durante l’Angelus in San Pietro: “Rubare i documenti è un reato. E non aiuta il papa nel suo lavoro”.
I confini di questa lotta tra il bene e il male diventano ogni giorno più sbiaditi. Da una parte gli uomini del papa, dall’altra i suoi nemici, coloro che difendono lo status quo e avversano il cambiamento.
Sul tavolo ci sono alcune questioni scottanti: il futuro dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), la banca centrale del Vaticano che gestisce il patrimonio della Sacra Romana Chiesa; c’è il Governatorato, cioè l’organismo da cui dipendono i musei e gli esercizi commerciali; lo IOR, la banca che amministra le opere di Carità. Sul tavolo ci sono i bilanci di queste istituzioni e il tentativo del papa di mettere ordine, attraverso un’apposita commissione di controllo, nei numerosi conti che afferiscono al bilancio del Vaticano.
Quello che scandalizza tutti, però, non è l’intento riformatore del papa, ma la sua immediata conseguenza, che si trasforma presto in un caso mediatico e giudiziario. Gianluigi Nuzzi entra in possesso – e in questo libro pubblica – i testi integrali di questa commissione, trascrivendone il contenuto e addirittura divulgando le intercettazioni ambientali del papa e degli altri membri della commissione. Quello che viene scritto (pag. 17) fa letteralmente sobbalzare dalle loro sedie tutti i vaticanisti e i prelati d’Italia, schierati in massa contro il giornalista Mediaset. Facciamo solo un esempio, per dare un’idea del tenore delle informazioni divulgate. Una volta analizzata la situazione complessiva dei conti della Santa Sede il papa afferma: "Senza esagerare possiamo dire che buona parte dei costi sono fuori controllo. È un fatto."
È l’inizio di VatiLeacks, ma anche l’incipit per un saggio di inchiesta che sta diventando un vero e proprio thriller. Se sia un bene o un male per il pontificato di Francesco che queste notizie siano state portate a conoscenza del mondo intero, lo scopriremo con il tempo. La riflessione sulla credibilità delle istituzioni cattoliche è appena iniziata.
Un brano tratto dall’intervista di Wuz del 14 febbraio 2013
Wuz: Lei è un cronista, ma i fatti di questi giorni sono filtrati al vaglio dei giornali soprattutto alla luce delle ipotesi, delle supposizioni, delle dietrologie … come lavora un bravo cronista in una circostanza del genere?
Nuzzi: Mi attengo come sempre ai fatti e rifuggo facili dietrologie...
Wuz: Il papa immaginato da Nanni Moretti in “Habemus papam”, un paio di anni fa, chiedeva scusa al popolo cattolico per il gesto che stava per compiere (quello della rinuncia). A suo avviso Ratzinger dovrebbe fare altrettanto? O non sono piuttosto i fedeli che dovrebbero apprezzarne il coraggio e il valore di novità?
Nuzzi: Il nuovo papa è chiamato a rispondere allo smarrimento provocato dalla scelta di Ratzinger. Troverà un’agenda ricca di impegni importanti e problemi rilevanti: la crisi delle offerte, la crisi delle vocazioni e quelle della diminuzione dei fedeli.
Ma forse la questione centrale è la riforma della Curia Romana, riforma che Ratzinger non è riuscito a portare a termine e che, anzi, l’ha messo in una posizione di stallo che si è conclusa con il gesto dell’11 febbraio 2013.
