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a cura di Marzia Carocci Quando un giornalista sta dalla parte della verità, possono nascere ostacoli e impedimenti. Spesso si pagano colpe e ritorsioni. Il prezzo di tutto questo? La lealtà, la condivisione di esprimere ciò che di torbido si è scoperto grazie a documenti, incartamenti e prove inconfutabili, il non lasciarsi intimorire da chi chiede il silenzio. Il compito del giornalista è quello di informare, di portare alla luce ciò che per interessi, per imbrogli di potere, per aggiustamenti illeciti è stato occultato. Nel caso specifico, il noto e integerrimo giornalista Gianluigi Nuzzi, si è fatto promotore di istruire, attraverso un volume discusso, quello che all'interno del Vaticano e della Chiesa si è tenuto insabbiato grazie a chi, all'interno di essa ha avuto mani sulle redini di affari loschi d'impronta economica e di malaffare. Il libro in questione è l'ormai conosciuto “Via Crucis”, un dossier/inchiesta scritto con semplicità descrittiva nonostante la complessità dell'argomento. Spiegare al pubblico argomenti scottanti ricchi di dati, informazioni e riferimenti con una ricercatezza letteraria comprensibile a tutti, non è cosa da poco. Nuzzi si addentra in pericolosi e bui “sentieri”dove vengono mano a mano in in superficie scandali tenuti segreti, dove investimenti sbagliati, movimenti monetari in cambio di armamenti, beatificazioni e santificazioni a scopo commerciale-economico, diventano abituale iter all'interno del Vaticano stesso. Il giornalista sottolinea ciò che per per anni è stato manovrato da illeciti personaggi liberi di agire e di maneggiare il danaro in modo irresponsabile e illegale, danaro offerto da gente comune, benefattori e oblatori verso la Chiesa e i suoi bisogni. Un saggio che designa quanto la struttura della gestione finanziaria Vaticanista, sia fuori controllo e totalmente inaffidabile. Un libro denuncia, ricco di documenti esplicativi e ...
Recensione a “Via Crucis di Gianluigi Nuzzi Chiarelettere Editore a cura di Marzia Carocci Quando un giornalista sta dalla parte della verità, possono nascere ostacoli e impedimenti. Spesso si pagano colpe e ritorsioni. Il prezzo di tutto questo? La lealtà, la condivisione di esprimere ciò che di torbido si è scoperto grazie a documenti, incartamenti e prove inconfutabili, il non lasciarsi intimorire da chi chiede il silenzio. Il compito del giornalista è quello di informare, di portare alla luce ciò che per interessi, per imbrogli di potere, per aggiustamenti illeciti è stato occultato. Nel caso specifico, il noto e integerrimo giornalista Gianluigi Nuzzi, si è fatto promotore di istruire, attraverso un volume discusso, quello che all'interno del Vaticano e della Chiesa si è tenuto insabbiato grazie a chi, all'interno di essa ha avuto mani sulle redini di affari loschi d'impronta economica e di malaffare. Il libro in questione è l'ormai conosciuto “Via Crucis”, un dossier/inchiesta scritto con semplicità descrittiva nonostante la complessità dell'argomento. Spiegare al pubblico argomenti scottanti ricchi di dati, informazioni e riferimenti con una ricercatezza letteraria comprensibile a tutti, non è cosa da poco. Nuzzi si addentra in pericolosi e bui “sentieri”dove vengono mano a mano in in superficie scandali tenuti segreti, dove investimenti sbagliati, movimenti monetari in cambio di armamenti, beatificazioni e santificazioni a scopo commerciale-economico, diventano abituale iter all'interno del Vaticano stesso. Il giornalista sottolinea ciò che per per anni è stato manovrato da illeciti personaggi liberi di agire e di maneggiare il danaro in modo irresponsabile e illegale, danaro offerto da gente comune, benefattori e oblatori verso la Chiesa e i suoi bisogni. Un saggio che designa quanto la struttura della gestione finanziaria Vaticanista, sia fuori controllo e totalmente inaffidabile. Un libro denuncia, ricco di documenti esplicativi e ...
"...É comunque un grande lavoro di che merita il massimo dei voti." Come dicevo appunto.
Recensioni
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Vincitore Premio Caccuri - Saggistica 2016
Dopo Vaticano Spa e Sua Santità, Gianluigi Nuzzi torna con una nuova, clamorosa inchiesta raccontando dall’interno la lotta che Francesco e i suoi fedelissimi stanno conducendo per riformare la Chiesa. Tutto a partire da registrazioni e documenti inediti.
“Se non sappiamo custodire i soldi, che si vedono, come custodiamo le anime dei fedeli, che non si vedono?”
- Papa Francesco, dalla registrazione di un incontro riservato con gli alti vertici del Vaticano.
“Abbiamo saputo che sta lavorando a un nuovo libro e ci piacerebbe poter rispondere a eventuali sue domande.” -
Email inviata dallo Ior a Gianluigi Nuzzi, 16 luglio 2015, tre mesi prima che la notizia dell’uscita di Via Crucis fosse ufficiale.
Stazione dopo stazione, la Via Crucis del papa gesuita venuto dall’Argentina viene raccontata dal giornalista Gianluigi Nuzzi. Con negli occhi ancora l’ultima Via Crucis di un papa stremato dalla malattia, quella di Giovanni Paolo II, per le monumentali strade romane, affrontiamo oggi un nuovo Calvario, fatto questa volta di carte, documenti, spie e conti cifrati.
Sono i documenti riservati che finiscono nelle mani di Gianluigi Nuzzi e che testimoniano una guerra ancora in corso nelle stanze vaticane. Le fonti, che Nuzzi continua a proteggere, probabilmente sono le stesse persone che sono state arrestate nei giorni scorsi per aver diffuso i documenti segreti del Vaticano. Qualcuno li chiama “Corvi”. Sono coloro che, contribuendo alla fuga di notizie, remano contro la riforma delle istituzioni cattoliche voluta dal papa. Per Gianluigi Nuzzi, invece, è proprio Francesco la prima vittima di questa intricata matassa. Lui si difende dicendo “Ho fatto solo il giornalista, ho pubblicato i documenti che avevo”, il papa risponde direttamente alla piazza durante l’Angelus in San Pietro: “Rubare i documenti è un reato. E non aiuta il papa nel suo lavoro”.
I confini di questa lotta tra il bene e il male diventano ogni giorno più sbiaditi. Da una parte gli uomini del papa, dall’altra i suoi nemici, coloro che difendono lo status quo e avversano il cambiamento.
Sul tavolo ci sono alcune questioni scottanti: il futuro dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica), la banca centrale del Vaticano che gestisce il patrimonio della Sacra Romana Chiesa; c’è il Governatorato, cioè l’organismo da cui dipendono i musei e gli esercizi commerciali; lo IOR, la banca che amministra le opere di Carità. Sul tavolo ci sono i bilanci di queste istituzioni e il tentativo del papa di mettere ordine, attraverso un’apposita commissione di controllo, nei numerosi conti che afferiscono al bilancio del Vaticano.
Quello che scandalizza tutti, però, non è l’intento riformatore del papa, ma la sua immediata conseguenza, che si trasforma presto in un caso mediatico e giudiziario. Gianluigi Nuzzi entra in possesso – e in questo libro pubblica – i testi integrali di questa commissione, trascrivendone il contenuto e addirittura divulgando le intercettazioni ambientali del papa e degli altri membri della commissione. Quello che viene scritto (pag. 17) fa letteralmente sobbalzare dalle loro sedie tutti i vaticanisti e i prelati d’Italia, schierati in massa contro il giornalista Mediaset. Facciamo solo un esempio, per dare un’idea del tenore delle informazioni divulgate. Una volta analizzata la situazione complessiva dei conti della Santa Sede il papa afferma: "Senza esagerare possiamo dire che buona parte dei costi sono fuori controllo. È un fatto."
È l’inizio di VatiLeacks, ma anche l’incipit per un saggio di inchiesta che sta diventando un vero e proprio thriller. Se sia un bene o un male per il pontificato di Francesco che queste notizie siano state portate a conoscenza del mondo intero, lo scopriremo con il tempo. La riflessione sulla credibilità delle istituzioni cattoliche è appena iniziata.
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