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il film rende poca giustizia al romanzo, pur restandoci molto fedele. una narrazione che scorre lenta, riflessiva, con parole sussurrate e talvolta lasciate in mente.
Film un pò lento, ma di grande significato e sensibilità
Un film di contrasti. Innanzitutto quello fra la città e la campagna, che negli anni Settanta era ancora forte. Si trattava di due modi di vita diametralmente opposti e la protagonista si trova a viverli entrambi, a passare dall’uno all’altro improvvisamente, senza che nessuno le chieda se è d’accordo. Miseria e ricchezza in senso economico, certo, ma anche in senso lato, povertà culturale, semianalfabetismo, da un parte, libri, arte, dall’altra. Una visione che fa tornare indietro a quell’Italia, apparentemente così lontana. Per quel che riguarda il privato e la sfera degli affetti, che è il cuore del film, la giovane protagonista deve fare i conti col fatto di essere male amata. Non si può dire, infatti, che nelle due famiglie non vi sia amore per lei. Vi è però l’incapacità di dimostrarlo, soprattutto nella famiglia biologica della ragazza. Lo si vede anche per ciò che riguarda gli altri figli della coppia. Tuttavia, man mano che l’azione procede, ci si rende conto di quanto anche la madre biologica sia una donna debole e una madre non adeguata. Nella casa di campagna l’atmosfera è cupa. I volti sono attoniti, tristi, sfatti. Moglie e marito sembrano quasi fantasmi che si aggirano per casa, tanto le loro facce sono livide. Le parole sono estremamente rare. Ci si affida invece a sguardi e gesti per comunicare un’emozione. Vi è proprio una difficoltà, un’abitudine a tenere tutto per sé. Dinanzi a ciò ci si domanda: è questo il volto della miseria? Non solo. È anche il volto di chi ha l’animo indurito dalla vita, dalle sofferenze, dai lutti, dalle fatiche, non ultima quella di tenere ogni sentimento per sé. Stilisticamente il film è molto scarno e minimale, parco di parole e di colori. Unica eccezione sono, nella prima parte della narrazione, i flash della vita passata con la zia, idealizzata dalla protagonista, contraddistinti da colori sgargianti e ampi sorrisi, che fanno da contraltare alla vita di campagna, cui la ragazza non riesce ad abituarsi.
Recensioni
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