L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 8,10 €
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Cargo il cui protagonista Joseph Mittel è un romanzo particolarmente intenso a livello emotivo,alcune pagine fanno soffrire il lettore. Joseph è un giovane malaticcio, insicuro, tubercolotico, il figlio non voluto, cresciuto senza un padre che si è suicidato in nome di un ideale. Proprio a causa di un ideale si ritrova sballottato a seguire da fuggiasco, Charlotte una giovane parigina di umili origini che ha assassinato per la causa anarchica un ricco uomo di affari.Questa fuga porterà Joseph a incontrare personaggi dai tratti reali, meschini, uomini potenti senza scrupoli che hanno una vita disordianata, ripugnante, ma che si sono scelti e non vogliono cambiare come il comandante Mopps del Cargo, Moise, Dominico. In sostanza il genio di Simenon è tale perchè affronta una serie di temi immortali, quali l'amicizia, il rapporto tra uomo e donna, l'adulterio,l'importanza di ricercare una felicità duratura, che niente ha a che fare con la ricchezza, ma che si basa su rapporti umani, sinceri. Mittel dalle proprie peripezie giunge alla conclusione che la propria vita avrebbe avuto un senso solo se si fosse creato una famiglia. Purtroppo la vita sembra essere crudele; l'uomo capisce tal volta troppo tardi i misteri di cui è fatta. Joseph sembra avere trovato, troppo tardi, la donna con cui condividere i piaceri più semplici della vita. Tita è la donna in grado di regalare a Mittel quell'ordine, quella serenità e comprensione che nessuno prima di allora gli aveva dato.Lei lo rassicura, non lo abbandona mai. E' saggia e pura. Coerente nelle parole e nelle azioni, non sguaiata, frivola, meschina e di facili costumi come Charlotte e neppure capricciosa, desisderosa di tutto ciò che vedeva come la madre Bebè, che sembrava ricordarsi di Mittel di tanto in tanto; quasi a ricordargli che non era venuto al mondo per desiderio dei genitori.
E' vero, il libro in alcuni punti è un pò statico.Cupo e triste come sono tutti i romanzi di Simenon.Ma ogni suo romanzo vale la pena leggerlo.Povero Mittel,finisci nell'immedesimarti nella sua situazione e nella sua solitudine. Ho tovato il libro molto attuale nonostante la data della prima pubblicazione(1936). Consiglio di leggerlo. Leggete anche l'ultimo uscito "Il treno".Non l'ho ancora letto ma sarà sicuramente meraviglioso.
finalmente un libro piutttosto lungo di simenon, l'unico suo difetto è quello di scrivere libri che finiscono subito e vorresti fosero infiniti. Il capitano Mopps è il personaggio più bello, c'è dovunque la sua presenza anche se non è il principale.Poi la francia, panama, colombia e polinesia, viaggi che attraversano i personaggi, non potrebbero mai essere loro senza quei nomi geografici.Barranquilla......
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nella vastissima produzione di Georges Simenon vi sono anche quelli che lui definiva romans durs, non connessi al commissario Maigret e non strettamente gialli: Cargo è uno di questi. Scritto al ritorno da una crociera per il Sudamerica e il Mar delle Antille, il romanzo narra la fuga rocambolesca di una coppia di ragazzi poco più che ventenni che, dalla Francia, si imbarca su un cargo diretto a Panama. I due si conoscono nell’ambiente anarchico, ma hanno ben poco in comune: il protagonista, Joseph Mittel, è un giovane spiantato figlio di un famoso anarchico suicida; tubercolotico, sensibile ma ancora indeterminato, ha sempre vissuto all’ombra paterna grazie alla generosità della sua rete di conoscenti, pressoché ignorato dalla madre. Charlotte invece è una risoluta ragazza del popolo che, con il pretesto di servire la causa anarchica, prima estorce denaro al suo ex datore di lavoro e sgradito amante, poi finisce per ammazzarlo. Per sfuggire alla polizia s’imbarcano su un cargo diretto a Panama, lui lavorando in qualità di assistente alle caldaie, lei soggiornando nella cabina e nel letto del capitano Mopps, per arrivare, tra alterne vicende, a vivere prima nella giungla tropicale e infine a Tahiti.
Tra le varie peripezie a catturare l’attenzione del lettore c’è uno speciale senso di mancanza, d’indeterminatezza, di nostalgia perpetua rispetto a una felicità mai conosciuta. La vita di Mittel è dominata da questo senso di perdita. È un ragazzo senza passato e senza nome; non sa cosa fare di sé stesso e allora segue la corrente nella quale si trova invischiato. È per caso che sta insieme a Charlotte, non per amore; così come è un caso che si ritrovi coinvolto come complice di un omicidio, poi fuggitivo sul cargo di un contrabbandiere, poi padre: via via che il viaggio continua è sempre il caso a dirigere la sua vita, non una scelta. Questo romanzo non è la semplice scrittura di una trama avventurosa, è la messa a nudo della precarietà, del falso equilibrio su cui poggia la fragile impalcatura della vita dell’uomo. Anche quando il protagonista, sognando una vaga ma pulita, rassicurante idea di felicità familiare, si batte per creare un po’ di ordine, un evento fortuito torna a disperdere ogni altra possibilità. Non c’è sorpresa in tutto questo: fin dalle prime pagine aleggia un inquieto sentore di catastrofe incombente, e il calore soffocante, l’umidità claustrofobica, la natura opprimente, i miasmi della palude, tutto concorre a confermarlo.
Lo stile è trascinante, l’architettura della storia talmente ben calibrata che davvero ogni descrizione, ogni passaggio appare nella sua consequenzialità addirittura necessario e la lettura – nonostante la mole di pagine sia maggiore rispetto ad altri lavori dell’autore – scorre vorticante. Ma la storia possiede degli echi angoscianti, uno speciale ammonimento che ha a che fare col diventare adulti e un gran pessimismo di fondo. E mostra un’alienazione disturbante: l’estraneità non solo rispetto agli altri, inetti a qualsiasi atto di empatia, ma anche rispetto a sé stessi, alla propria capacità – messa a dura prova – di mantenere la salute mentale; alla propria vita, che non corrisponde a quello per cui si è tanto lottato; persino rispetto al proprio corpo, gracile, malaticcio, limitante.
Così la fuga, che dopo la perdita e l’alienazione è l’altro tratto distintivo del romanzo, assume i contorni di una fuga da sé stessi tentata ma mai riuscita, che si risolve in un perenne vagare disarticolato e senza senso, in miseria e pena. Eroe tragico moderno, Mittel è prigioniero di un percorso non scelto ma subito e tuttavia vissuto al massimo delle proprie possibilità, e perciò teneramente umano.
Quello che di più interessante caratterizza questo autore è il multistrato della sua scrittura: sembra sempre che, oltre le righe, voglia sussurrare al lettore qualcosa di più; a volte cerca di distrarre con elementi utili allo scorrere del racconto ma non al senso del messaggio – in questo caso per esempio la sottotrama del geologo belga, o la misteriosa Barranquilla – veri e propri MacGuffin letterari. Si è condotti per mano in un mondo altro, con una perfetta tessitura narrativa che l’autore svela poco per volta, senza fretta; l’impressione è di incredibile equilibrio e maestria, e di una ricchezza e profondità che si ritrovano solo nei grandi classici. A questo proposito si è detto che Cargo è il più conradiano dei testi di Simenon, e a ragione. La somiglianza a La linea d’ombra è evidente, non solo per l’ambientazione esotica, la vita di bordo o i presagi di follia e morte che aleggiano e tormentano gli uomini – che pure ci sono, e magistralmente evocati –, ma soprattutto per la potenza narrativa e simbolica della scrittura, che attraverso le parole di questi autori diviene il mezzo attraverso cui stimolare la partecipazione emotiva del lettore traslando l’individuale nell’universale: è questo che li rende sempre attuali, immortali.
Recensione di Violetta Marzano
Cupa, tesa e inquietante, l'atmosfera di questo noir di Georges Simenon rispecchia i sentimenti che si agitano negli abissi dell'anima dei protagonisti, caratteri ribelli e vittime delle brutture della vita, come spesso accade nei romanzi dello scrittore belga, che predilige personaggi ai margini della società, figure equivoche e caratterizzate da un forte travaglio interiore. Proprio come Joseph Mittel e Charlotte, due giovani che devono ben presto fare i conti con quanto di peggio l'esistenza possa riservare: la mancanza d'affetto, la violenza, l'angoscia della colpa, la fuga e l'incertezza del futuro. Affiliati a un'associazione anarchica, poco più che ventenni e già ricercati a causa dell'omicidio dell'amante di Charlotte, i ragazzi sono travolti dagli eventi che li spingono ad imbarcarsi sul mercantile del comandante Mopps per sfuggire la giustizia. Quest'ultimo farà di Charlotte la sua amante e li coinvolgerà in un traffico di armi destinate a un gruppo di rivoluzionari dell'Ecuador, trascinandoli in pericolose peregrinazioni attraverso l'America Latina. Giunti a Panama, dove sperano di trovare rifugio, Mittel e Charlotte scopriranno che contro la donna è stato spiccato un mandato di cattura internazionale: sono quindi costretti a proseguire il loro itinerario verso Sud e poi, verso mete sempre nuove, da un continente all'altro. Al destino, però, non si può sfuggire
La speranza di Mittel di compensare l'affetto perduto dei genitori e le frustrazioni dell'infanzia creandosi una famiglia tutta sua rischiano di affondare sotto i colpi impietosi degli eventi. Da parte sua, Charlotte lotterà strenuamente contro una sorte infelice che la vuole sottomessa a uomini prepotenti, sedotti per puro spirito di sopravvivenza.
Capace di coniugare uno stile narrativo piacevole ed elegante a una trama ben congeniata, che alimenta la tensione e la curiosità dei lettori, Georges Simenon conferma la sua fama di gran narratore in un romanzo che solca gli oceani con la stessa passione e perizia con cui affronta le distese burrascose dell'animo umano.
Scritto a Parigi nel 1935 e pubblicato nel 1936, questo è uno dei sei romanzi in cui Simenon mette a frutto le impressioni immagazzinate durante il lungo viaggio che, dal dicembre 1934 al maggio 1935, gli permise di visitare Panama, la Colombia, le Galápagos, il Perù, Tahiti, la Nuova Zelanda, l'India, il Mar Rosso.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore