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Non è uno dei migliori film di Moretti. Comunque può piacere agli estimatori del regista.
Nanni Moretti in scooter (anzi, Vespa!) tra le strade di una Roma estiva e assolata è divenuto l'icona di questo film e, tutto sommato, una specie d'immagine simbolo del popolare attore-regista. Come spesso capita i 'marchi di fabbrica' non nascono per caso: "Caro Diario" non è il film più importante di Moretti, ma sicuramente è il più fresco, personale e godibile. Partendo dalla propria autobiografia il regista riesce, soprattutto nel secondo e terzo episodio, a raccontare storie universali e comprensibili a tutti: la voglia d'evasione (impossibile?) dalla società dei consumi, la sofferenza, il rapporto con la malattia e i medici. Tre belle pagine di un diario in cui tutti ci possiamo riconoscere. Come al solito - "Bravo Nanni!"
Ho visto il film ieri pomeriggio e devo dire che mi è piaciuto molto; Moretti si conferma uno dei migliori registi italiani, versatile ed eclettico anche nelle "attività tecniche" del film, dato che ne è il regista e l'attore, come accade anche negli altri suoi film. Belli tutti e tre i capitoli del Diario, il primo dove Nanni vaga con la sua vespa per le vie di una Roma estiva e deserta, commentando sulla storia dei quartieri periferici romani, sul cinema italiano ed americano, per poi arrivare al luogo dove fu assassinato Pasolini. Qui l'immagine è accompagnata da una scelta musicale struggente e devo dire che è il capitolo che mi è piaciuto di più; il secondo narra le assurde situazioni familiari delle isole siciliane, dove i genitori sono in evidente difficoltà nel gestire i propri figli unici; il terzo molto simbolico è una chiara dimostrazione ed esperienza personale che Moretti ha vissuto, come molte volte "i medici sanno parlare, ma non sanno ascoltare" e molto divertente la scena finale nella quale il regista si circonda di tutte le medicine inutili che i medici gli hanno prescritto, chiede un bicchiere d'acqua prima di fare colazione perchè "i medici dicono che fa bene". Quello che troviamo qui, è un Nanni Moretti riflessivo, intrispettivo, che tratta temi importanti a ruota libera come si fa quando si scrive in un diario, con uno sguardo severo, ironico, lucido, sulle diverse vicende della vita. Bella la fotografia,belle le musiche.
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