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La Vargas è letteralmente un mostro sacro del giallo gotico a mio avviso e con questo libro tocca l'apice della vita letteraria dei Tre Evangelisti.
Ingredienti: tre storici scalcinati, un ex poliziotto non convenzionale, un albero comparso dal nulla, una cantante lirica scomparsa nel nulla. Consigliato: a chi vuol veder colorati di giallo i sentieri della storia, della lirica e della gastronomia, a chi vuol farsi ipnotizzare da un semplice e sorprendente gioco delle tre "case" (topaia, giardino, ristorante).
Libro che ho letto un po di tempo fa. Non ricordo bene bene la trama del giallo ma.... ricordo benissimo quanto ho riso! Leggetelo: libri scritti bene, gialli al punto giusto e divertenti non è poi così semplice trovarli. Brava Vargas.
Recensioni
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«"È un faggio, signora."
"Ne è sicuro? Mi scusi, ma è piuttosto importante."
Il ragazzo tornò a studiare l'albero. Con i suoi occhi cupi, ma non ancora spenti.
"Non c'è dubbio, signora."
"La ringrazio davvero. Lei è molto gentile."
Gli sorrise e si allontanò. Il ragazzo se ne andò per la sua strada, sospingendo un sassolino con la punta del piede.
Dunque Sophia aveva ragione. Era un faggio. Un banalissimo faggio.
Fetente.»
Chi è morto alzi la mano è un giallo, ma piacerà anche a chi non ama il genere perché Fred Vargas non solo sa costruire una storia avvincente e ricca di suspense ma ha anche il tocco magico del grande autore nel descrivere i personaggi, in un crescendo di dialoghi talora surreali e sempre divertenti che avanzano in parallelo con una trama via via più coinvolgente.
Indimenticabili protagonisti i tre storici che abbiamo già conosciuto nel precedente titolo tradotto in Italia Io sono il tenebroso, purtroppo successivo in ordine cronologico (se non lo avete ancora letto, iniziate da Chi è morto alzi la mano che vi darà elementi importanti per capire ambiente e contesto). Tre storici, dicevamo, che si dedicano allo studio di periodi molto differenti e che rappresentano questi momenti dell'umanità anche nel modo di pensare, talvolta vestire e soprattutto comunicare. Dalla Preistoria di Mathias al Medioevo di Marc (anche Fred Vargas, detto per inciso, è medievalista) per finire alla Prima guerra mondiale (tempo di trincee) di Lucien. È naturale che esistano incomprensioni tra uomini appassionati di età così differenti, ma anche affinità elettive. E poi di necessità virtù...
Acute, ironiche e divertenti le conversazioni che i tre intrattengono nella loro casa. Sì, perché vivono insieme in un edificio di quattro piani (uno per ognuno) un po' fatiscente, di cui dividono l'affitto. Nella mansarda invece c'è il vecchio padrino di Marc, Armand Vandoosler, ex commissario della criminale. Nella casa accanto alla loro abita una coppia benestante, Sophia e Pierre. Lei, ex cantante lirica greca che ha goduto in passato di una certa notorietà, con stupore scopre un mattino un albero nuovo in giardino, un faggio, che sino alla sera precedente proprio non c'era. Lo stupore aumenta con la reazione sconcertante del marito, in apparenza assolutamente indifferente alla cosa. Certa che i suoi stravaganti vicini di casa potranno esserle d'aiuto nelle indagini sull'albero misterioso, Sophia si rivolge ai nostri storici che prendono subito a cuore la faccenda (anche grazie alla generosa offerta economica che per uomini perennemente in bolletta non è da sottovalutare). Ma dalla semplice e un po' ridicola storia del faggio nascerà una vicenda ben più complessa che genererà una sparizione (che si tramuterà poi tristemente in omicidio) e porterà i nostri "eroi" ad avere a che fare con una serie di donne seducenti e affascinanti delle quali è bene non anticipare nulla.
In una Parigi un po' trasandata protagonisti non vincenti e non in carriera riusciranno a capire il senso di questa vicenda, seguitando a vivere la loro esistenza un po' ai margini, in un contesto divertente di "pennacchiana" memoria.
A cura di Wuz.it
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