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5/5 a questa autobiografia di una pagina tragica ed ingiusta della nostra Europa. Trudi Simon, futura signora Birger, al momento della Shoà non era che una ragazzina borghese di Francoforte e che trascorreva, con sua zia, i suoi sabati pomeriggio ai caffè danzanti e sorseggiava cioccolata calda. Questa deliziosa bevanda per Trudi diventerà il simbolo di una adolescenza che le sarà negato vivere: da Francoforte al ghetto di Kovno ai campi di concentramento di Stutthof sarà il "viaggio" che Trudi compirà fino a che, dopo essersi salvata con sua mamma "MIRACOLOSAMENTE" allo sterminio, arriveranno gli alleati a liberare la Germania dai nazisti. L'autobiografia emana, durante tutti i cinque anni di strazio, una immensa forza di vivere e di volersi salvare: il momento della crisi e della rabbia per Trudi scattano dopo la liberazione quando dovrà cercare di recuperare la sua adolescenza negata, quando capirà che non è sua intenzione vivere in Germania, ma andare nella Terra Promessa. Lì ci andrà con il suo futuro marito e sua madre, ma presto si renderà conto che anche lì per gli Ebrei la guerra non è finita. E, anche lì non si arrenderà: si metterà al servizio delle famiglie più povere palestinesi andando oltre le divisioni religiose perché prima di queste ciò che lega gli uomini è la restituzione dei diritti umani che a lei e alle migliaia di Ebrei sterminati erano stati "strappati dai nazisti nel 1941".
Un libro molto commovente,a tratti ripetitivo ma scorrevole nella lettura poiché scritto in prima persona. Bellissimo lo consiglio a tutti!per non dimenticare gli orrori nazisti.
rivivi la realtà della guerra all'interno del campo con l'autrice è un libro molto bello e molto struggente.
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