Burhan Sönmez è uno scrittore, avvocato e attivista per i diritti umani turco. Autore dal respiro universale, presidente di PEN International, intellettuale impegnato in difesa della libertà d’espressione, unisce un lirismo narrativo profondo a tematiche di giustizia sociale e memoria collettiva.
Nel 2021 ha ricevuto l’EBRD Literature Prize.
Nato ad Haymana, nei pressi di Ankara, da una famiglia di origine curda, dopo aver studiato giurisprudenza in Turchia, si è trasferito a Cambridge, dove ha vissuto per diversi anni in esilio. Le sue esperienze personali – inclusa la tortura subita dalla polizia turca – e la conoscenza profonda della tradizione orale anatolica, si intrecciano nella sua narrativa, dando vita a opere di forte impatto politico ed estetico.
Ha esordito con Nord (Nottetempo, 2021), ma è con Gli innocenti (Del Vecchio Editore, 2014 / Nottetempo, 2024) che ha ottenuto un ampio riconoscimento internazionale.
Tra gli altri titoli tradotti in Italia, Istanbul Istanbul (Nottetempo, 2016), romanzo visionario ambientato in una prigione sotterranea, dove la narrazione diventa atto di resistenza; Labirinto (Nottetempo, 2021), riflessione sull’identità e la memoria dopo un tentato suicidio.
Burhan Sönmez è presidente di PEN International, una delle più importanti organizzazioni mondiali per la libertà di espressione. La sua attività letteraria e civile lo ha reso una figura di riferimento per l’intellighenzia turca contemporanea.