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Siamo arrivati al quarto volume di questa splendida saga. Premetto che il terzo volume non mi aveva convinta appieno, ma anzi, a tratti lo avevo trovato confusionario, senza contare poi i buchi di trama. Temevo, quindi, che anche questo volume fosse come il precedente, ma mi sono dovuta ricredere. La storia è veramente bellissima. Vediamo Agatha alle prese con l’organizzazione del suo matrimonio e Sophie pronta ad inseguire il suo destino, nonostante non sembri convinta del destino prescritto per lei. Soman Chainani, a mio parere, affronta sempre un tema importantissimo: la comunicazione. Che si sia amici o fidanzati, la chiave di tutto è comunicare. Nei suoi libri ci sono problemi ogni volta che non si comunica, che si cerca di nascondere qualcosa, che non si è sinceri. Uno dei motivi per leggere questa saga, inoltre, è che Soman Chainani non divide mai il mondo in buoni e cattivi, bianco e nero, ma, anzi, i suoi personaggi sono molto ambigui e, oserei dire, grigi. Nessuno è l'eroe, così come non c'è il rivale. Agatha, Sophie e Tedros, inoltre, hanno un rapporto molto particolare, che continua ad essere tale in questo romanzo. Soman Chainani non ha paura di andare oltre i soliti cliché e questo è un punto di forza importantissimo nella sua storia.
Devo dire che quando ho scoperto tramite GoodReads che l'autore avrebbe scritto una nuova trilogia per proseguire con le avventure di Agatha e Sophie ho un pò storto il naso. I primi tre libri mi sono piaciuti molto e avevo paura che proseguendo nella stessa storia avrebbe finito per "tirare" troppo le cose, come è successo per molte altre saghe. Invece ho dovuto ricredermi. Un libro piacevole, che ti cattura fino all'ultima pagina in cui c'è l'immancabile colpo di scena che ti fa agognare ancora di più l'uscita del prossimo capitolo
Alcune saghe una volta terminate lasciano una sensazione di dispiacere al pensiero che siano finite, la trilogia di Agatha e Sophie è tra queste. Quindi una volta saputo che avrebbe avuto un seguito sono stato entusiasta. Missione per la gloria è un libro scorrevole, con momenti affascinanti e divertenti. Termina con un clamoroso colpo di scena finale, la specialità dell’autore, che però questa volta non riesce a centrare l’obiettivo, non come nei suoi libri precedenti. Sebbene sia un bel libro, non può essere paragonato ai capolavori della prima trilogia. La trama è intrigante, ma non come nei primi tre, e inoltre mi è sembrata molto più povera di eventi. Sebbene Sophie e Agatha siano ancora i personaggi fondamentali nella narrazione si alternano vari punti di vista. Gli eventi di ognuno però rimangano concentrati sullo stesso filo narrativo, il che può essere visto sia in senso positivo che negativo. All’inizio, infatti, mi aspettavo una realtà più ampia. Stavolta ho adorato Sophie, tranne verso la fine. Magari in certi punti ha esagerato, ma ora è più simpatica, oltre che la protagonista di diverse scene comiche. Il dualismo tra lei e Agatha ha sempre arricchito molto i libri di Chainani. Tra i personaggi secondari le 3 streghe rimangano le migliori, mentre Nicole è stata dolce-amara. Anche Hort non è niente male, mi è sempre dispiaciuto che Sophie non ricambi i suoi sentimenti. Benché abbia fatto solo una breve apparizione ho adorato Chaddick. Ancora una volta l’autore insiste sulla fugacità della realtà, come essa possa variare a seconda dei punti di vista. Inoltre ritengo che venga chiarito perché i Re dovevano tarpare le ali a chi acquisiva troppa notorietà. Quante leggende sul fatto che Artù sia diventato Re perché ha estratto la spada. Ciò magari non vale per l’Accademia del Bene e del Male dove tante storie sono state cambiate, ma nel mito originale Artù era Re per il semplice fatto di essere il figlio di Uther, la spada ha solo rivelato la sua discendenza
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