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Il bacio di Giuda, le lacrime di Pietro, la fuga dei discepoli, sudore e sangue, l'abbandono del padre, l'assoluta solitudine, la preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.
«La qualità letteraria è notevole, l'aspetto pedagogico come sempre chirurgico, la narrazione attiene al fascino che l'autore emana anche dagli schermi televisivi ogniqualvolta affronti temi di interesse generale, riconducendoli all'alveo accademico con efficacia pressoché assoluta» - Luca Bottura, Robinson
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l'Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l'orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell'esperienza straziante del tradimento e dell'abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c'è Dio, ma solo l'uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l'uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c'è l'esperienza dell'abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.Ogni pagina del libro è interessante e capace di suscitare riflessioni sulla propria fede, se si è credenti circa la divinità di Gesù e l'esistenza di un Dio Padre. Non ci sono difficoltà nelle lettura del saggio, quando affronta le tre fasi che connotano l'esperienza di Gesù nel Getsemani: l'abbandono dei propri discepoli; il tradimento di Giuda e di Pietro e l'angoscia difronte alla morte. La parte più ostica e difficile da capire è racchiusa nelle ultime 10 pagine ,quando l'autore affronta il problema del silenzio di Dio, difronte alle invocazioni del Figlio. Recalcati ritiene che, paradossalmente, proprio grazie al silenzio di Dio Gesù giunge a volere la volontà del Padre" Non la mia ma la tua volontà sia fatta". Non è facile comprendere questa tesi. ..
Libro breve ma intenso, che offre diversi spunti di riflessione, dando una visione psicoanalitica diversa dalla consueta visione teologica. Ne consiglio la lettura sia per credenti che no. Da meditare
Recalcati scrive pagine dense di significato per aiutarci a leggere un momento drammatico della vita di Gesù in terra, quello in cui essa si rivela nella sua "finitezza vulnerabile". L'autore ci accompagna nella sofferenza di Cristo attraverso i tradimenti di Giuda e Pietro, che pur nella profonda differenza dei rispettivi gesti dimostrano che l'amore ideale - quello stesso che i discepoli provavano verso il loro Maestro - non esiste. Gesù, tradito, solo, abbandonato, avverte l'assenza di Dio, che non risponde alle sue invocazioni. Qui sta l'essenza della fede: "la fede più radicale non sorge dalla presenza ma dall'assenza di Dio".
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