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Un capolavoro prezioso in cui ogni frase dello scrittore ci rimanda a nuovi mondi imperscrutabili e indefiniti. Tiepolo,L'ultimo dei classicisti(con ancora i ritratti a mezzo busto di dame e cortigiane) e allo stesso tempo il primo dei moderni per l'utilizzo dell colore(è il pittore luminoso per eccellenza) e degli spazi nei maestosi disegni per il principe-vescovo di Worzburg. Interessantissimo il capitolo sui Capricci o Scherzi che lasciano nel lettore un senso di inquietudine mica da poco.
Giambattista Tiepolo, l'artista "a cui non venne perdonata la felicità". Sommo e fascinosissimo mistero quando si prova a scavare in quei cieli affrescati di quinte festose, chiassose, canto di popolo e insieme ossequio alla committenza, ma nel trionfo di un mondo in cui "anche i mendicanti usano la maschera", sfida sfrontata al misero canovaccio dei potenti. "Se Tiepolo non fu mai preso sul serio si direbbe quasi che lo volesse. Anche quando i significati si addensavano nelle sue immagini con furia insolente, non rinunciava mai alla sua aria di chi fa senza fatica e quasi senza pensarvi. Riuscendoci così bene da lasciar credere che pensiero in lui non vi fosse. E così proteggendo quel pensiero stesso dagli intrusi". E' la riflessione che decide ogni rigo di questo lavoro superlativo, un flusso di apparente sarcasmo e di "ubiqua ironia", ma in una maestria pittorica capace anche di nascondersi dietro poderose mura di buio. Bastano a pareggiare quelle volte lucenti le incisioni dei capricci e degli scherzi, opere dove ogni lembo di chiarezza si oscura nell'eterno mistero del serpente (definito "il continuo o il ricordo del continuo"). E poi gli Orientali, figure onnipresenti in quasi ogni lavoro dell'artista. Chi sono? Chi è il caldeo presente accanto al letto di morte di Platone? Enigmi senza risposta: "Re magi, profeti ebrei, sapienti ermetici, mercanti levantini, consiglieri di regni remoti. Mito e leggenda fusi, qualcosa di presago e sinistro". E se nella terza parte il racconto di Antonio e Cleopatra fissa la storia della perla più rara del mondo e il gigantesco cosmopolitismo degli affreschi sullo scalone della residenza di Würzburg scopre in un grande abbraccio i 4 continenti, è nel mistero del legame fra Venere e Tempo che l'indagine lascia aperto il suo sipario, la sua inconclusa notte di simboli: "Davanti all'occhio di Venere il vecchio Tempo era l'unico amante capace di misurare e fomentare l'azzardo dell'apparenza". Fra i capolavori assoluti di Calasso.
Un'altro magistrale libro di Calasso. In questo caso la vasta erudizione è messa al servizio di Giambattista Tiepolo. Non una biografia, ma un rilettura dell' opera del maestro veneziano a partire dai suoi "scherzi" e "capricci", opere senza committenti, portatrici di simbologie cabalistiche e teurgiche .
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