Roma antica continua a esercitare un’influenza profonda sul pensiero politico e culturale dell’Occidente. I saggi che le sono dedicati non si limitano alla ricostruzione cronologica delle vicende storiche, ma esplorano il funzionamento delle istituzioni repubblicane, la trasformazione in sistema imperiale, e il modo in cui diritto, guerra e cittadinanza hanno definito un modello di dominio duraturo. La città, da piccolo centro sul Tevere, diventa una potenza mondiale, capace di integrare territori e culture attraverso una combinazione di forza militare, infrastrutture e narrazione ideologica.
L’interesse contemporaneo per Roma si concentra sulle tensioni interne che ne hanno scandito l’evoluzione: la lotta tra élite senatoria e plebe, le derive autoritarie, i meccanismi del consenso. Figure come Giulio Cesare, che sfida l’equilibrio della repubblica, e Augusto, che inaugura il principato, incarnano passaggi decisivi nella ridefinizione del potere. Non mancano saggi dedicati a Cicerone, testimone delle crisi istituzionali, o a Seneca, simbolo del difficile rapporto tra filosofia e governo durante il regno di Nerone.
Studiare Roma antica oggi significa interrogare categorie come autorità, cittadinanza, impero, ma anche riflettere su quanto la costruzione della memoria – dai fasti del Foro alle genealogie mitiche – sia parte integrante del potere. La saggistica recente usa Roma come chiave per leggere questioni universali: la gestione della diversità culturale, il controllo dello spazio urbano, l’uso politico della tradizione.