Attore francese. Nasce lontano dalla patria durante una missione scientifica del padre biologo. Tenta tre volte di entrare al celebre Conservatoire di Parigi prima di essere ammesso alla classe di L. Jouvet, mito del teatro e del cinema transalpino. Dal «basso» di un fisico rotondetto, con un volto-maschera dagli occhi sardonici e la bocca che pare perennemente contratta in una smorfia, si ritaglia un vestito su misura da perfetto caratterista, che con gli anni e ben 160 film, seppure quasi mai in parti da protagonista, lo renderà inconfondibile. L'esordio è del 1937 con Il caso del giurato Morestan di M. Allégret, cui seguono altri film di M. Carné e Y. Allégret. Anche l'Italia gli offre ruoli ideali come il capitano «bollotondo» in La grande guerra (1959) di M. Monicelli o lo stizzoso ragioniere, avventuriero suo malgrado, di Riusciranno i nostri eroi... (1968) di E. Scola. Il personaggio più celebre resta il viscido Righi, il pensionato con baschetto nero e impermeabile bisunto, vittima prediletta di Amici miei (1975) di M. Monicelli, che lo vuole anche per l'unico ruolo maschile – il rimbambito zio Gugo – nella famiglia di Speriamo che sia femmina (1986). Fra i suoi ultimi film, Una botta di vita (1988) di E. Oldoini con A. Sordi.