L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2013
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ognuno di noi deve leggere questo libro anche se fa male, fa arrabbiare e fa soffrire. So bene che leggere libri basati su temi così delicati non è facile, stiamo leggendo di qualcosa che in questo caso, purtroppo, è accaduto davvero. Se però non continuiamo a leggere e a parlare dell’Olocausto sarebbe un grave errore. Abbiamo il dovere di toccare il nostro cuore e la nostra mente a memoria di ciò che è stato. Abbiamo bisogno di ricordare perché questo non accada MAI PIÙ’! “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” – Primo Levi.
Bestseller dell'australiano Thomas Keneally, il titolo ha un doppio significato, oltre a "la lista" (ovvero l'elenco) in lingua yiddish (la lingua ebraica parlata dalle comunità ebraiche dell'est Europa) si traduce come in "Il trucco di Schindler". Tra le descrizioni indimenticabili del libro, come non rimanere colpiti dalla bambina dal cappottino rosso (che è anche nella copertina del libro), che si allontana tranquillamente dal teatro della violenza cieca, forse ignorando il dramma collettivo che si sta consumando in quel momento introno a lei? Nessuno la nota , entra in una casa e vi si rifugia. un respiro di sollievo (momentaneo) per lo scampato pericolo, almeno per la bambina, in mezzo a tanta miseria, alla fine si salverà. (Quasi) per la prima volta, se escludiamo alcune pellicole come quelle della trilogia di Tolkien, la trasposizione cinematografica non perde nulla rispetto al libro, anzi direi che l'uno completa l'altro. Il libro è più un resoconto, romanzato solo il necessario a rendere la narrazione agevole, ma sempre attinente alla storia e alla documentazione esistente sulla vita di Shlinder (per lo più le testimonianze dei "salvati") nel periodo della seconda guerra mondiale in Polonia. La vicenda è nota, Shlinder è un'industriale tedesco, appartenente al partito nazista. Quello che ci interessa è il suo percorso interiore di rigenerazione , la sua presa di coscienza della drammatica situazione e della degenerazione morale di un intero paese. Indimenticabile il discorso finale ai "suoi" operai, e l'emozione del saluto di tutti questi a Oscar. Schlinder è un'eroe, controverso perché umano, spesso vittima del piacere e dell'amore per le passioni, però non manca l'appuntamento con il coraggio e sceglie di salvare quante più persone può, anche se alla fine, per lui, 2000 uomini, donne, e bambini salvati, sembreranno pochi, e si rimprovererà di non aver fatto abbastanza.
La vicenda di Oskar amante dell'alcol delle belle donne del divertimento e del denaro ma non per questo lo definirei ambiguo. Ambiguo forse fu il primo impatto con Cracovia, l'acquisto di una fabbrica in rovina per poter guadagnare una fortuna sfruttando la guerra in atto, ma il fatto e' che salvo' piu' di mille persone dall'annientamento programmato dal partito nazista. Aveva coraggio e spregiudicatezza, conosceva le debolezze di coloro che si credevano i padroni del mondo, aveva carisma e queste sue doti gli permisero di salvare i suoi ebrei correndo molti rischi visto che fu spesso nell'occhio del mirino della Gespato, cosa che gli costo' quasi la vita eppure non si fermo' mai ed ottennde quello che credo volesse piu' del denaro, la salvezza dei suoi operai. Gli ebrei ridotti a schiavi da annientare, quegli schiavi che compero' spendendo tutte le sue risorse edonomiche mettendoli al riparo in quella sua ultima fabbrica che non produsse nulla, era veramente un ricovero per disperati e le testimonianze dei suoi operai lo dimostrano cosi' come i fatti. Credo che il motivo che lo spinse a salvare queste persone fosse dettato dalla sua umanita' che nascondeva bene sotto quella sua figura imponente allegra scaltra e sicuramente molto particolare. Inoltre questo libro narra le vicessidutidi di Oskar a guerra finita fino alla sua morte, un bellissimo stupendo libro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore