I dischi usciti nel 1970: album musicali in vinile
Celebriamo insieme i dischi che quest’anno compiono cinquant’anni e che oggi hanno la statura di classici, opere imperdibili per ogni collezionista o semplice appassionato di musica.
8' minuti | a cura di Redazione IBS
Il 1970 è l’anno dello scioglimento dei Beatles e della scomparsa di Jimi Hendrix, ma anche quello che ha visto il debutto di grandi band che sono rimaste nella storia come i Black Sabbath. È stato anche l’anno in cui si sono delineate nuove forme di contaminazione musicale e di sperimentazione sonora.
Inghilterra...
Dopo 15 mesi di intensissimo lavoro, i Led Zeppelin all’inizio del 1970 avevano bisogno di tranquillità: per questo il cantante e il chitarrista della band hanno deciso di ritirarsi nella campagna del Galles, all’interno di un rifugio senza corrente elettrica, dove con una sola chitarra acustica, hanno elaborato molti dei pezzi che hanno composto Led Zeppelin III, quello che poi è diventato il loro terzo album in studio. L’album è un mix di suoni acustici e drammatici che si mescolano alla voce intensa del giovane Plant lasciando da parte l’hard che li ha sempre contraddistinti e raggiungendo un vero punto di svolta nella loro carriera e nel loro percorso musicale.
Anche i Pink Floyd nello stesso anno avevano bisogno di darsi una nuova immagine: proprio con questo intento è nato Atom Heart Mother, il loro quinto album in studio. Secondo le testimonianze dello stesso David Gilmour si trattava solo di un album “sperimentale” che nessun componente della band ha mai davvero apprezzato. Eppure, i Pink Floyd proprio grazie a Atom Heart Mother sono riusciti a raggiungere tutte le vette delle classifiche di vendita della Gran Bretagna, per la prima volta nella loro carriera, aprendosi poi la strada a raggiungere tantissimi altri traguardi… segno che abbandonare il proprio format tradizionale non significa sempre voltare le spalle al grande pubblico o allontanarsi dal successo commerciale.
Il 1970 è stato anche un anno di cambiamenti, non solo di sperimentazioni: Let It Be, il dodicesimo e ultimo album in studio dei Beatles è stato pubblicato proprio quell’anno esattamente un mese dopo che la band aveva già annunciato il proprio scioglimento. Le stesse tracce dell’album erano state registrate prima di Abbey Road, ma i componenti non erano soddisfatti del risultato: fortunatamente l’album è stato pubblicato lo stesso entrando a far parte dei tre dischi più venduti del 1970.
Nel frattempo, nel settembre di quell’anno i Black Sabbath pubblicavano Paranoid, il loro secondo album in studio ma considerato il migliore disco heavy metal di tutti i tempi e che si stima abbia venduto più di 10 000 000 copie in tutto il mondo.
Sul loro secondo e pesantissimo disco, Paranoid, troviamo lamenti sulla distruzione della guerra e l'ipocrisia dei politici, i pericoli della tecnologia e dell'abuso di droga.- Rolling Stone
... Stati Uniti...
A chilometri di distanza, nel frattempo, Miles Davis stava portando a termine la fusione tra jazz e rock con il suo doppio album Bitches Brew. Non si tratta del primo disco jazz-rock della storia, ma sicuramente quello con cui la metamorfosi del genere si compie definitivamente. La musica jazz tradizionale in quel periodo sembrava non andare più di moda e Miles era stato influenzato da Sly Stone, Jimi Hendrix, James Brown che si erano appena esibiti sul grande palco del Festival di Woodstock.
Chiamato anche “la poesia delle mescolanze” l’album per eccellenza che nel 1970 è riuscito nell’intento di mixare tra loro diverse forme di contaminazione musicale è stato Abraxas di Santana: una fusione di musica latina, rock ‘n roll e influenze blues e jazz che lo hanno reso un classico. Senza saperlo, Santana ha dato il via alla world music facendo incontrare per la prima volta la cultura musicale messicana/latina a quella occidentale… e infatti il suo è stato un successo internazionale.
... Italia
In Italia è stato Fabrizio De André a regalarci un capolavoro con La buona novella, che è stato pubblicato nell’autunno del 1970. Il clima nella nostra Penisola era molto teso a causa delle continue lotte studentesche fuori dalle Università e delle appena passate rivolte del ’68 quindi il progetto discografico di De Andrè, cioè raccontare le letture di alcuni Vangeli Apocrifi, all’inizio appariva senza alcun senso. In realtà il cantautore ha poi spiegato che La buona novella è in realtà un’allegoria assolutamente in equilibrio con le rivolte del momento: “Gesù di Nazaret è stato il più grande rivoluzionario di tutti i tempi”.
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LA PRESTIGIOSA CRITICA DEL 1970
La buona novella
Fabrizio De Andrè
Il nuovo microsolco intitolato La buona novella è un'interpretazione musicale moderna dei Vangeli Apocrifi. «Gesù sarà visto soprattutto come Figlio dell'Uomo anziché Figlio di Dio — afferma. — Svilupperò, il momento finale della vita del Redentore in una lunga ballata umana e anticonformista». Non esclude, ad opera ultimata, di darle anche un assetto teatrale. Non è un cantante nel senso corrente della parola. E il pubblico l'ha capito. - Emio Donaggio
Led Zeppelin III
Led Zeppelin
Alla ragazza beat regalate l'attesissimo 33 giri (Atlantic) dei Led Zeppelin, il gruppo che ha detronizzato i Beatles nelle preferenze del pubblico britannico. Hanno un «sound» robusto all'insegna di un «progressive» privo di formule cerebrali. Curati con raffinatezza gli arrangiamenti. Zeppelin III annovera tra l'altro brani irresistibili come «Celebration day» «Since I've been loving you» e «That's the way». -Carlo Moriondo
Bitches Brew
Miles Davis
Down Beat, la rivista americana specializzata in jazz ha pubblicato i risultati dell'annuale International Critics Poli [1970] un referendum compilato da critici di tutto il mondo. Il fatto nuovo riguarda un musicista di 44 anni: Miles Davis al quale il referendum del Down Beat assegna tre vittorie. Davis ha saputo cucire "un'opera unica e ha sempre scelto la semplicità: piuttosto che discorrere utilizzando valanghe di note, ha optato per l'economia del suo dizionario”. -F. Mon
Paranoid
Black Sabbath
I più popolari gruppi di “black music” sono due: i Black Widow e i Black Sabbath. “Molti critici ci hanno stroncato a causa dei loro preconcetti sulla magia nera, senza rendersi conto che il nostro è uno spettacolo come tanti, che cerca di suscitare nel pubblico delle sensazioni, delle emozioni nuove”. Nonostante la magia nera e l’occultismo abbiano dato loro la celebrità, dichiarano di non crederci. Fra un sabba infernale e un sacrificio voodoo, però, riescono a guadagnare cachet altissimi.– Renzo Arbore
Let it be
The Beatles
Tre dei dischi più venduti nel 1970, Let it be dei Beatles, Bridge over troubled water di Simon e Garfunkel e Spirit in the sky di Norman Greenbaum, trattavano temi e problemi religiosi. […] La musica pop insomma ha riscoperto i temi mistici che fecero nascere gli spirituals e i gospel songs, e li affronta con disinvoltura, con spirito moderno, senza preconcetti, con un rispetto che, tenuto conto dei tempi, a prima vista sembra incredibile.– Renzo Arbore