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IBS Café > Libri

I Bastardi di Pizzofalcone: Maurizio De Giovanni racconta i protagonisti della serie

I Bastardi di Pizzofalcone diventano una fiction TV in onda su Rai Uno. Alessandro Gassman vestirà i panni dell'ispettore Giuseppe Lojacono. L'autore Maurizio De Giovanni, ospite di IBS, ha tracciato un identikit dei personaggi della serie.

 


CI FAI
UN IDENTIKIT DI LOIACONO E DELLA SUA SQUADRA IN POCHI CARATTERI? COME FOSSE UN TWEET DIFFUSO A TUTTE LE VOLANTI…
Loiacono è un ispettore alla ricerca di una felicità che aveva e che non ha più.
Romano non controlla la rabbia e spera di riuscire a controllare la rabbia, sé stesso e la propria vita.
Alex è ben consapevole di chi è in realtà e cerca il coraggio di dimostrare agli altri chi è veramente. Cosa che finora non è riuscito a fare, soprattutto al padre.
Ottavia vive una frattura fra l’essere donna e l’essere madre: due aspetti che non riesce più a conciliare.
Un certo trasporto sentimentale che sta provando, la mette ancor più in discussione.
Pisanelli – da poliziotto qual è – cerca le ragioni del suo dolore, e le cerca anche fuori da sé stesso.
Aragona è in cerca di una propria personalità, e spesso finisce in territori sbagliati, per trovarla.
Palma cerca di capire se la carriera alla quale ha votato la propria vita sia ancora un giusto fine per quello che fa.
Insomma, direi che i Bastardi di Pizzofalcone sono tutti alla ricerca di qualcosa: sono in cerca di sé stessi e delle ragioni della propria vita.

VISTA LA RECENTE POLEMICA SUL PERSONAGGIO DI MANZINI CHE FUMA LE CANNE, NON TEMI UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUI BASTARDI?
Ho l’occasione di dire che i libri di Antonio Manzini (leggi l'intervista all'autore) sono straordinari, e invito tutti ad andarsi a leggere i suoi romanzi il prima possibile. Rocco Schiavone è un personaggio stupendo. Noi scrittori raccontiamo storie, e le storie raccontano la vita. La vita esiste, con tutti i suoi mali e con tutte le cose che vorremmo evitare. Far finta che tutto questo non esista è veramente ottuso. Sono convinto che tutti coloro che hanno levato scudi contro i dettagli della vita di un personaggio che porta sullo schermo le sue sofferenze, stiano guardando dalla parte sbagliata.

QUANTO C'È DELLE STORIE “PERIFERICHE” DI NAPOLI NEI BASTARDI?
Napoli è una realtà complessa. Un’area metropolitana di oltre tre milioni di persone che ha un PIL inferiore a quello greco… il meridione d’Italia è povero, e Napoli è l’unica realtà metropolitana che esiste in questo posto povero. È ovvio che in un posto simile ci sia di tutto e il contrario di tutto. Per un narratore scegliere un punto di vista è legittimo, e anzi necessario. Pretendere che quel punto di vista esaurisca tutti i possibili punti di vista, è stupido. Io racconto la mia parte di città, e vi è compresa anche una quota di periferia.

“NEL 2019”, HA ANNUNCIATO, “SMETTO DI SCRIVERE”, DATO CHE SCADONO I TUTTI CONTRATTI CON GLI EDITORI, MA I SUOI LETTORI SONO FORTEMENTE CONTRARI…
Nel 2019 intendo fermare le due serie dei “Bastardi” e di Ricciardi, perché credo sia giusto lasciare nei lettori la voglia di leggerne ancora piuttosto che scrivere un libro in più di quel che i lettori avrebbero voluto. Non può essere l’avidità, il motore per raccontare storie. 2019 comunque significa ancora tre Ricciardi, tre bastardi, significa scrivere per il teatro – al quale sono sempre più interessato - e fare tante altre cose che si adattino meglio alla mia pigrizia clamorosa, enorme… una pigrizia che per ora tengo a bada ma che intendo rivalutare adeguatamente.

a cura di Matteo Baldi