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Descrizione


A Cinecittà il regista Alessandro Blasetti cerca una bambina quale nuova protagonista di un film. Fra le molte madri accorse con le figlie, c'è Maddalena che accompagna la figlia al provino, certa del suo successo. È da molto tempo che Maddalena insegue questo sogno tra mille sacrifici e i litigi con il marito. Dopo varie peripezie arriva il momento del provino ma la bambina, timida e imbarazzata, suscita l'ilarità del regista e dei suoi assistenti. Maddalena sdegnata abbandona così ogni illusione.
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Premi

    1952 - Nastro d'Argento - Miglior attrice - Magnani Anna

Informazioni aggiuntive

Medusa Home Entertainment, 2012
Medusa Home Entertainment
102 min
Italiano (Dolby Digital 5.1);Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
Italiano per non udenti; Inglese; Spagnolo
1,33:1 Full Screen

Valutazioni e recensioni

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Nicole
Recensioni: 5/5

Non avevo mai visto un film con la Magnani e un pò mi vergogno nel dirlo.Ma come tutti ovviamente ne avevo sentito decantare le lodi....ora ho capito perchè.Che dire....una vera attrice....espressiva,riesce a infondere al personaggio mille sfumature.Se ne trovano ancora di attrici così?Il film mi ha fatto sorridere e riflettere allo stesso tempo,e lo trovo terribilmente attuale.Mi viene da chiedermi se al giorno d oggi affiderebbero il ruolo di protagonista a una donna non bellissima come avevano fatto all epoca con la Magnani.Che certo aveva il suo fascino,ma non era propriamente bella e "fisicata".Ahimè mi rispondo da sola...ossia NO AL GIORNO D OGGI X ESSERE LE PROTAGONISTE FEMMINILI DI UN FILM OCCORRE PRIMA DI TUTTO LA BELLEZZA.Poco importano un talento e una bravura straordinari come quelli dell irripetibile Anna.

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Michele Bettini
Recensioni: 3/5

A dispetto dei luoghi comuni e dei trionfalismi anche questa volta Visconti denota i suoi limiti e i suoi denominatori comuni. Niente da dire sulle interpretazioni, ma la storia è piuttosto debole e lascia pertanto a desiderare. C'è sempre un mantenuto nelle sue pellicole ed anche stavolta Visconti non si smentisce. Tutto sommato il mondo del cinema non sembra così difficile e il torto nella fattispecie va addebitato a chi non sa controllarsi. La bambina ce l'avrebbe fatta a farsi assumere se la mamma non ci avesse ripensato in seguito alle proprie emozioni e crisi di nervi. Di fronte alla bambina, che piange, peraltro un po' in ritardo nella crescita, i cineasti scoppiano a ridere, cosa che nella realtà non accade con tale intensità, anche perché di fronte alla proiezione del provino non c'era da ridere in coro. Anche ne il GATTOPARDO ci sarebbe stata una risata troppo lunga e stonata, quella della Cardinale, che forse Visconti voleva evidenziare (troppo) come poco raffinata e inadatta per l'alta società. Chi ha provato a fare del cinema sa che chi decide è assai più freddo e altrettanto scarso di complimenti. In fin dei conti chi ci ha rimesso davvero è proprio l'Apicella, interprete della bambina, perché non ha più lavorato. Dal 1958 si eclissò nel nulla, non lasciando più pervenire sue notizie. Il Walter Chiari dice a Blasetti: "Io lo sapevo che il provino sarebbe venuto così", e non gli viene dato il tempo di spiegarsi meglio. Blasetti prima lo licenzia in fretta e con altrettanta disinvoltura vorrebbe riassumerlo. Il marito della Magnani, sembra duro, ma la lascia fare abbastanza, fino a rischiare il tradimento. E la Magnani era già fuori quota come mamma anche se giovanile, anche se brava e lo abbiamo detto troppe volte. Aveva un limite vistoso: ha interpretato sempre lo stesso personaggio (se stessa) e mai personaggi storici nei quali sarebbe stato assai più difficile immedesimarsi.

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Ale
Recensioni: 5/5

Memorabile l'interpretazione di Anna Magnani, personaggio forte, intenso, eroico. E' un modello eterno per qualunque attrice che sul set voglia essere il personaggio, esserlo e basta.

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Anna Magnani

1908, Roma

"Attrice italiana. Frequentata la Scuola di recitazione Eleonora Duse con S. D’Amico, entra giovanissima nel mondo dello spettacolo e tra il 1929 e il 1932 fa parte della compagnia Vergani-Cimara, diretta da D. Niccodemi; nel 1934 passa alla rivista accanto ai fratelli De Rege, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima serie di spettacoli con Totò (Orlando curioso; Volumineide; Che ti sei messo in testa?), poi con G. Cervi e C. Ninchi (Cantachiaro, 1944; Soffia, so’, 1946), infine con L. Cimara (Chi è di scena, 1954). Torna al teatro di prosa solo nel 1965, dopo rare presenze (Anna Christie, 1945, di ­O’Neill), con una meditata e sofferta interpretazione di La lupa da G. Verga, per la regia di F. Zeffirelli, e l’anno dopo come protagonista di Medea di G. Menotti (da J. Anouilh)....

Walter Chiari

1924, Verona

Propr. W. Annichiarico, attore italiano. Protagonista dei teatri di rivista per oltre vent'anni e di molti show televisivi, in monologhi torrenziali esibisce una vena comica sapida e a volte surreale. Dal debutto nel 1946 appare come protagonista o comprimario in oltre cento film, in alcuni dei quali – girati anche con registi di rango – non manca di lasciare una traccia incisiva. Primo fra tutti La rimpatriata (1963) di D. Damiani, in cui interpreta un quasi quarantenne cassiere di cinema, stravagante, sradicato, anticonformista, incerto tra la maturazione dell'età adulta e l'eterna trasgressione giovanilistica. Pencolante tra osterie da vecchia bohème e deserti viali di periferia, si produce in una nottata balorda con vecchi amici che si conclude con l'amara consapevolezza del proprio fallimento....

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