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Non ricordo su quale sito, ma un giornalista aveva paragonato questo film a quello di Edgar Wright, L'alba dei morti dementi, ed onestamente mi è sembrato un troppo precipitativo. Il primo film della trilogia del cornetto, Shaun of the Dead, resterà una pellicola indimenticabile per qualità, simpatia e soprattutto impossibile da "rivisitare" (e poi Simon Pegg & Nick Frost sono ineguagliabili). London Zombies è carino ma completamente diverso a mio modo di vedere. Cosa succederebbe se Londra, precisamente il suo East End, quartiere periferico e popolare, venisse invaso da morti viventi e a combatterli sarebbe rimasto solo un gruppetto di arzilli ma acciaccati vecchietti di una casa di riposo, oltre qualche giovanotto maldestro e sprovveduto? Ecco, attorno a questa ipotesi grottesca e paradossale il giovane esordiente Matthias Hoene ha realizzato uno spiazzante B-movie girato in poco più di un mese. Forse il regista avrà preso anche spunto dal film di E. Wright, ma il risultato pur senza le sue sottigliezze e il dissacrante mordente, è stato decisamente diverso. Oltre a sapere di già visto, la moda dei morti viventi in chiave commedia funziona a metà per la piattezza e la prevedibilità delle situazioni e per la mancanza di scene splatter degne di nota (a differenza di quello di Wright). Modesti gli attori e i personaggi che interpretano, così come i trucchi: a pesare sono però soprattutto le battute appannate e il ritmo incerto. Al di là dell'apprezzabile idea di fondo e di una lieve critica sociale, un film che potrà essere dimenticato negli anni, a differenza dell'Alba dei morti dementi che resterà nella storia.
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