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Anno edizione: 2016
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E' una bella lettura che consiglio, è la storia molto coinvolgente di una donna che si fa uomo per sopravvivere ma mantiene la grazia e gentilezza di una donna, poi purtroppo nel momento che riesce a dotarsi di un fallo assume anche le caratteristiche negative di un uomo: arroganza, violenza, grettezza. Bello come tutti i libri di Simona Baldelli.
Il libro è assolutamente ben scritto e si lascia leggere con scioltezza. Mi ha affascinata e quello che ancor di più rende la lettura interessante e valevole d'essere letta è il fatto d'essere una storia vera, che in chiave romanzata, narra della vita di Caterina Vizzani. L'ambientazione rende l'idea dell'Italia ma soprattutto di Roma, con le sue luci e ombre e fa venir voglia di cercare le zone dove è ambientato il libro e provare ad immaginarci lì, assieme a Margherita (poi Giovanni).
Il libro più bello che io abbia mai letto. Il racconto è talmente tanto interessante e coinvolgente da voler leggere il libro nel più breve tempo possibile. Vi dico solo che ho letto questo romanzo mentre ero in vacanza a Roma e ho preferito rimanere in camera d'albergo per godermi le ultime pagine piuttosto che visitare la città! Meraviglia!
Recensioni
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Nella Roma del Settecento, la figlia di un falegname, Caterina Vizzani frequenta riluttante un corso di ricamo durante il quale s’innamora (ricambiata) di Margherita.
Il particolare tipo di amore che lega le due ragazze è condannato e non ha nome: esistono reati di cui essere accusate (sodomia, stregoneria) ma non esiste ancora un termine per definirlo. Dopo esser stata scoperta e denunciata dai genitori di Margherita, Caterina è costretta alla fuga. La sua vita raminga ed esule però non è una vita infelice e marginale, perché Caterina s’inventa Giovanni Bordoni (si trasforma in lui) e va a servizio coltivando la sua passione per le altre donne che sotto le mentite spoglie maschili non risulta più scandalosa.
Per la forza non contrastabile delle sue passioni, e per un insieme di circostanze sfortunate, la sua vita sarà breve, ma suscita una grande curiosità umana e scientifica in Giovanni Bianchi, un medico e studioso che ha conosciuto Caterina-Giovanni. Bianchi esamina il cadavere che di lei rivela inequivocabilmente il genere e la verginità.
Attraverso la sua testimonianza, e per la sopravvivenza di quei suoi preziosi scritti, il singolare coraggio di Caterina, attraversa i secoli e viene riconosciuto in tempi recenti da un bravissimo sociologo col gusto della ricerca storica, Marzio Barbagli, attento a ricostruire i contesti sociali e le categorie mentali nei quali Caterina si è mossa. Fin qui la storia attraverso la documentazione sopravvissuta. Simona Baldelli parte da qui, si affianca alle testimonianze storiche per dare sentimenti e pensieri a Caterina usando la libertà che la letteratura permette ai suoi autori. Con la grazia attenta della sua scrittura, Baldelli immagina e dice (fa dire) quello che la storia non può trattenere nelle sue maglie. E Caterina con la sua peluria sgraziata, con la faccia deturpata, con le sue invenzioni anche sessuali torna a vivere ancora una volta.
Ma questa volta ha un volto, abiti, ambienti domestici in cui collocarla, compagne di lavoro e talvolta di intimità, voce, pensieri e sentimenti tanto forti quanto difficili da catalogare. E il personaggio storico salvato dall’oblio diventa attraverso di lei, compiutamente un personaggio letterario.
Se è vero come credeva il Barone Lamberto che “colui il cui nome è sempre pronunciato resta in vita” allora la lunga vita post mortem di Caterina è (ed è bello pensare sia) il risultato di questa filiera di cantori che, dal Settecento a oggi, l’hanno incontrata e non hanno potuto fare a meno di raccontarla in forme sempre diverse e diversamente preziose.
Recensione di Tiziana Magone
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