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Una storia vera. E irripetibile. Per chi ama lo sport e il calcio, visto da un lato incredibile, inimmaginabile eppure accaduto. La scrittura è in linea con l'evento. L'episodio, una delle più emozionanti storie raccontate anche in TV da Sfide, accade a Calais nel 2000. Non perdetelo.
Recensioni
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Giornalista, scrittore, drammaturgo, Guerrieri ama i percorsi della sperimentazione: li ha provati sul terreno più strettamente linguistico, li ha provati sul terreno dei contenuti; il suo L'ultimo nastro di Beckett e altri travestimenti ha ricevuto molti riconoscimenti. Questa volta ci prova con un percorso che sembra ritrovare gli schemi del "new journalism", in un progetto dove il racconto della realtà, della cronaca si misura con la capacità dello scrittore di trarne moduli connotativi e interpretativi di forte fascinaznione. La trama del "racconto" è lo scontro, davvero epico, che nel 2000 mise in campo, sul campo di calcio, una grande squadra del football francese, il Nantes, contro una piccola, sconosciuta, squadra di dilettanti, il Calais. Era la finale della Coupe de France. Non fu soltanto la riproposizione della sfida tra Davide e Golia, e nemmeno l'esaltazione della retorica dello sport che fa possibile tutto; dentro quell'"impossibile" partita e i sogni, le aspirazioni, le illusioni, l'esaltazione magica dei suoi protagonisti passò anche un pezzo di vita del nostro tempo, della nostra cultura antropologica, della misura alla quale sottoponiamo, spesso inavvedutamente, comportamenti e atteggiamenti psicologici. Con semplicità e chiarezze di scrittura (ecco il giornalista che vien su, alla luce), il "racconto" si fa un reportage di grande qualità espressiva, che si legge davvero come una lunga, intrigante, paginata di giornale.
Mimmo Candito
Due squadre si disputarono la Coupe de France. Erano due formazioni incomparabili. Una, il Calais, era costituita da dilettanti; l'altra il Nantes, radunava il fior fiore del professionismo .Poteva sembrare una bizzarria calcistica, invece diventò una partita memorabile, addirittura "la partita del secolo". Perchè? Per la squisitezza del gioco? Niente affatto.La partita diventò "del secolo" perchè correva sui binari di un'anomalia e perchè, forse, non era neppure più una partita. Affidandosi al gesto atletico dei propri dilettanti, un'intera città reagiva alla disoccupazione e al declino.Disputarsi la Coppa dopo aver battuto i grandi club di Francia non era un miracolo sportivo. Era una lotta per la vita.
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