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La lentezza della luce - Michele Dalai - copertina
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La lentezza della luce
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La lentezza della luce - Michele Dalai - copertina
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Descrizione


Ci sono quelli che nascono per correre più veloci della luce e quelli che amano fermarsi a guardarla, la luce, mentre passa lenta e illumina la scena, accarezza le imperfezioni, guarisce da tutte le sconfitte e perdona ogni pasticcio, purché sia fatto con amore.

Cos'hanno in comune Zola Budd che correva a piedi nudi e perse la gara più importante del mondo per una crisi di pianto, Richard Norris Williams, il più grande tennista dei suoi tempi, sopravvissuto al Titanic, che tirava solo all'incrocio delle righe, e la gloriosa Aurora Desio, la squadra di basket che terminò una stagione senza vincere nemmeno una volta? A modo loro sono tutti sconfitti, meravigliosi sconfitti. Poco importa che lo siano diventati per un eccesso di bravura o per l'assoluta mancanza di questa, che il loro dramma, sportivo e a volte anche umano, sia avvenuto durante la finale delle Olimpiadi o nel più marginale dei palazzetti dello sport. In La lentezza della luce le loro vicende si intrecciano a quelle del narratore, Michele Dalai, che, come centinaia di migliaia di bambini e adolescenti degli ultimi cinquant'anni, è rimbalzato da uno sport all'altro, da un campo di calcio a una palestra di boxe, con tanta abnegazione e poco talento. E questi grandi sportivi perdenti sono, al tempo stesso, monito e allegoria ma anche fratelli e sorelle dello sportivo amatoriale, uniti nel dolore e nella rabbia della sconfitta eppure consapevoli che proprio lì, e non nella vittoria, sta la possibilità di riscatto e di apprendere una lezione determinante per la vita. Con un libro originalissimo, Michele Dalai salda due delle linee letterarie più interessanti degli anni che stiamo vivendo, la grande narrazione sportiva e la scrittura autobiografica fondata su onestà e autenticità radicali. Con straordinarie capacità stilistiche, riesce ad alternare i registri e le ambientazioni, portando il lettore, nell'arco di poche pagine, dal riso alla commozione, da un grande stadio dove si sta compiendo la Storia con la maiuscola dello sport, alle storie minime dei campi sterrati frequentati da bambino. Partendo da un assunto morale necessario e vero: ci vuole talento anche nel non avere talento.
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Dettagli

2017
16 maggio 2017
134 p., Brossura
9788804674887
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Indice

C'è un campo da calcio in terra battuta e ci sono io. Ho otto anni e quello è il mio primo torneo nei pulcini dell'Alvisana, una piccola società veneziana i cui colori sono il bianco e il verde. Mamma mi ha comprato la divisa e la borsa, siamo venuti a vedere gli allenamenti una settimana fa e quando mi ha trovato incantato davanti alla piccola vetrina impolverata con dentro il materiale e le maglie della squadra ha voluto farmi felice. Siamo arrivati a Venezia da due settimane e tutto è bello e complicato, diverso dalle piccole certezze acquisite in anni di scuolabus, vicini di casa e facce familiari. Siamo soli in un posto nuovo, ora tocca capire quanto e se saremo felici. Poco prima che il giovane arbitro fischi l'inizio della finale vedo arrivare mio padre. È uscito dall'ufficio, è partito da Mestre per vedermi giocare dopo un'ora e passa di macchina e vaporetti in pieno pomeriggio. Papà è il più giovane dirigente di una grande multinazionale tedesca, a soli trentaquattro anni l'hanno spedito a Venezia a fare una cosa dolorosa per la quale lo vedrei soffrire tutte le sere, se solo capissi il dolore degli adulti. Una carriera universitaria perfetta e la politica di piazza come ragione di vita per poi trovarsi dalla parte di chi compre un'azienda, chiamato a tagliare, accompagnare e incentivare all'uscita.

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Cech84
Recensioni: 5/5

Come si può recensire "la lentezza della luce" di Michele Dalai? Sono passati due giorni da quando sono arrivato alla parola fine e ancora non riesco a orientarmi. Questo fa capire quanta empatia ho provato nei confronti dell'autore e dei protagonisti del libro, specie se associamo il mio senso dell'orientamento degno di Ryoga (l'eterno disperso di Ranma 1/2) ad una gara di Orienteering scolastica a cui non ho mai partecipato. Perché citando l'autore "Ci vuole talento anche nel non avere talento". Dalai percorre gli avvenimenti sportivi da lui praticati nella sua vita e li associa a meravigliosi fallimenti o situazioni ancora incredibili di quel periodo e che tutti (chi più, chi meno) abbiamo vissuto o tutt'ora stiamo vivendo in prima persona. Dal rigore di Baggio durante il mondiale USA '94 all'Aurora Desio di basket dell'anno 1989/1990, la squadra che aveva perso tutte le partite della stagione. Mi piacerebbe offrire una birra all'autore e confrontarmi con lui dei nostri fallimenti sportivi: da quando anche io da ragazzino avevo giocato nella squadra di calcio del paese -ironia della sorte stesso ruolo, difensore, e stessi colori della divisa: Bianco e verde-, o dei talenti sportivi locali che ci hanno circondato nelle varie esperienze: Calcio, basket o anche mountain bike ed escursioni in montagna. Oppure di come un mio problema di salute molte volte mi ha messo alle corde ma, da buon gregario sportivo, ho sempre trovato la forza per rialzarmi e mettere cuore e tanta determinazione. "La lentezza della luce" è proprio questo. Parla di noi "presunti" sportivi, di quelle persone eterne sconfitte ma che versano le classiche gocce di sangue, sudore e lacrime per ottenere risultati in singolo o di gruppo. Il tutto con un velo di romanticismo e uno stile unico quanto coinvolgente. Un libro per "veri" sportivi.

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Leonardo de Chanaz
Recensioni: 2/5

Per chi non è appassionato di sport, il libro scorre con qualche aneddoto divertente, ma l'ho trovato noioso.

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Giacomo
Recensioni: 5/5

Libro scorrevole , divertente , emozionanante, ricco di aneddoti simpatici e strani. Piacevolissimo

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Conosci l'autore

Michele Dalai

1973, Milano

Michele Dalai è nato a Milano nel 1973. Ha diretto la casa editrice Baldini & Castoldi; giornalista professionista, scrive per varie testate e ha collaborato con radio e televisione. Ha pubblicato i romanzi Le più strepitodse cadute della mia vita (Mondadori, 2011) e il pamphlet di satira calcistica Contro il tiqui taca. Come ho imparato a detestare il Barcellona (Mondadori, 2013) e La lentezza della luce (Mondadori, 2017).

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