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Gli scritti che hanno reso il "Mahatma" Ghandi uno dei pensatori più influenti, interessanti, attuali e ammirati di tutti i tempi. Fonte d'ispirazione per molti per la saggezza, l'inteilligenza e la nitidezza del suo messaggio vivo e visionario, questo libro dovrebbe essere letto e riletto e presentato ai più, perché la non violenza e la pace nel mondo siano il mare dove sfoci libera, pura e incontaminata la vita umana ...
Il 30 gennaio 2019 ricorreranno i 150 anni dalla nascita del Mahatma Gandhi. Egli fu militante per i diritti dell’uomo, combattente disarmato per la libertà, pacifista, critico del capitalismo, attivista per l’ambiente, leader carismatico, martire e santo. Gandhi è diventato molte altre cose in questo lungo lasso di tempo; ma indiscutibilmente rimane soprattutto uno straordinario uomo politico della storia moderna, una guida dell’umanità. O forse semplicemente una personalità della nostra storia recente. Ma chissà quante trasformazioni, quante mute dovette attraversare il piccolo Mohandas Karamchand, il mediocre studente indiano, il bravo, ma attivo per breve tempo, avvocato londinese, il timido parlatore in pubblico proveniente dalla profonda provincia prima di rivelare la sua qualità principale, quella iscritta nel suo nome «Mahatma»: la «grande anima». Era nato il 2 ottobre del 1869 nel Porbandar, Gujarat, figlio di un piccolo uomo politico della provincia (spalleggiato e controllato dagli inglesi) e da una madre molto devota che ebbe una grande influenza spirituale sul figlio. Egli stesso, che si era sposato molto giovane e era diventato padre, all’età di 37 anni fece un voto di castità mantenuto, con una volontà ferrea, fino alla sua morte. Le sue azioni, politiche e personali, erano dettate da due principî: l’«ahiṃsa», la nonviolenza nei confronti di tutti gli esseri viventi, cioè una rinuncia all’uso della forza, vegetarianismo, diritti per i più deboli; e «satyagraha» ovvero l’insistere perché la verità sia sempre chiara. Una verità che per lui non doveva basarsi sulla conoscenza scientifica o su teorie politiche ed economiche: la verità in senso gandhiano significa raggiungere, prendere una decisione e mantenerla. Verità non è l’utile, la convenienza personale ma ciò che si è scoperto essere giusto. Il «satyagraha» è un concetto coniato da Gandhi stesso, derivato dal termine sanscrito «satyakriya», rendere vero, quindi prestare giuramento davanti a Dio.
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