Concita De Gregorio: «Nel “libro della mia vita” vi racconto la notte della politica e delle nostre speranze»
Forse in gioco non ci sarà un trono di spade, ma una nomina al Quirinale può fare altrettanta gola nei giochi di potere. Lo sa bene Concita De Gregorio che, nel suo primo romanzo dichiaratamente politico, sceglie di svelare i retroscena di una notte cruciale per i destini della nostra storia recente: la notte prima dell’elezione del Presidente della Repubblica.
È un romanzo ambizioso “Nella Notte”. Concita De Gregorio, nota firma de “La Repubblica” ed ex direttrice de “L’Unità”, torna alla narrativa con una storia coraggiosa che porta i lettori nelle stanze del potere, rivelandone le meccaniche occulte e gli equilibri inconfessabili. Sono stanze, quelle, che in trent’anni di carriera come cronista politica De Gregorio ha avuto modo di frequentare a fondo, cogliendone luci e ombre, e riuscendo a percepirne le profondità insondabili.
In un mondo di fake news e polemiche orchestrate ad arte per distrarre la nostra attenzione, De Gregorio fa però una scelta precisa e decide di andare controcorrente, servendosi degli strumenti della fiction per restituirci la vera storia del nostro recente passato politico: la storia di un’elezione a Presidente della Repubblica ribaltata nel breve giro di una notte, la storia di una congiura andata in scena tra cene e incontri segreti, bordeggiando sul precario confine fra lecito e criminoso.
Romanzo politico e giallo al tempo stesso, “Nella Notte” è un libro di cui si avvertiva l’esigenza in questo momento storico, un libro che abbiamo voluto scoprire più a fondo insieme alla sua autrice, nel corso di un incontro in #CasaIBS, nei giorni del Salone internazionale del libro di Torino.
Benvenuta Concita, parliamo del tuo ultimo libro, “Nella Notte”. Ci racconti di una notte specifica che però sembra anche una “notte dei tempi” …
È la notte della politica, la notte delle nostre speranze, la notte del giornalismo, la notte delle illusioni. Ma, alla fine, ogni notte si attraversa e Nora, la protagonista del mio libro, ne esce con l’idea di andare controcorrente rispetto allo spirito del nostro tempo. In un mondo in cui le notizie false sono presentate come vere, lei sceglie infatti di confezionare come false delle notizie che, invece, sono vere, proprio come ho deciso di fare anche io in questo libro. “Nella Notte” è una fiction ma raccoglie tutte le verità del grande gioco del potere che ho imparato in trent'anni di lavoro. I nomi che ho scelto e i fatti di cui racconto sono maschere di un teatro, ma ogni singolo meccanismo di cui parlo l’ho vissuto e l’ho visto personalmente all’opera.
In fondo, “Nella notte”, è la storia della mia vita, il libro che ho sempre sentito di dover scrivere. Prima di farlo, però, ho voluto aspettare che si creasse una distanza, che decantassero le polveri, che non ci fossero più né risentimento né disillusione.
Nel libro sostieni che tra il 2009 e il 2013 nelle nostre stanze del potere si sono verificati una serie di episodi che è necessario esplorare perché, se non andiamo fino in fondo alla verità, sarà impossibile uscire dalla notte. Pensi ci sia qualcuno che ha veramente intenzione di andare a capire cosa è successo in quegli anni?
Sono più di trent’anni che osservo la politica e, col tempo, ho imparato a leggerne le regole, a capire i meccanismi sotterranei che governano ciò che accade nelle stanze del potere, che, apparentemente, sembra sempre avvenire “nella notte”, all’improvviso, con un regista occulto. Le dinamiche che sono all’opera, invece, sono sempre le stesse e si fondano in primo luogo sulla ritorsione, la paura, il ricatto e sulla distrazione dell’attenzione. Niente di quello che è visibile è davvero rilevante: le polemiche che ogni giorno emergono sui giornali e nel dibattito pubblico sono “l’elefante rosa” che serve a distrarci da quello che sta succedendo davvero, da come si muovono i grandi blocchi di potere. Nulla accade per caso, in politica.
Titolo del carosello |
È bello che tu abbia scelto di affidare a una giovane donna una storia che punta a far emergere i retroscena di un mondo che è, in sostanza, “maschile”.
Il mondo della politica è un mondo molto maschile, spesso prepotentemente maschile, in cui le donne sono un’eccezione. Nora, la mia protagonista, è invece una ragazza trentenne che, anche grazie alla sua età, può ancora osservare ciò che le succede intorno con uno sguardo incredulo, vergine e raccontare in maniera semplice e senza pregiudizi i retroscena di una storia sepolta, la storia di un delitto di potere, di una notte che ha privato l’Italia di un altro destino.
Soffermiamoci un attimo sull’esergo del libro: Era della razza dei diamanti, che taglia la razza dei vetri. Ti va di raccontarci perché lo hai scelto?
È una frase di Jean Cocteau che mi piace molto, ma che in realtà è anche un omaggio a Julio Cortázar, uno scrittore di formazione per me, un autore-mondo. Cortázar, in un libretto di appunti scritto nella fase finale della sua vita, raccontava infatti che era stato ossessionato da questa frase di Cocteau e che avrebbe molto voluto scrivere un libro che si occupasse della razza dei diamanti che taglia la razza dei vetri. È proprio ripensando a quelle parole che tra le prime pagine del libro ho inserito un episodio che racconta di diamanti e vetri, in cui una delle mie protagoniste prova a rigare un vetro con un anello di diamanti appartenuto alla madre. Il vetro, però, non si taglia: il diamante è falso.
“Nella Notte” è un libro che andrà lontano, da leggere con attenzione in questi mesi, in questi anni, su cui il lettore probabilmente sentirà il bisogno di ritornare…
I temi di fondo del libro sono sempre le tre “s”: segreti, soldi, sesso. Ma, a suo modo, “Nella Notte” è anche un giallo: c’è una morte su cui investigare. Ci sono due indagini parallele che si incrociano – quella sul potere e quella sul delitto – e che alla fine riguardano le stesse questioni. La vittima reale, però, è il racconto della verità, il giornalismo tradizionale, che soccombe di fronte alla grande illusione che la rete sia un veicolo di libertà. Noi crediamo di usare il web come strumento, ma in realtà è il web che usa noi. Pensiamo di avere una leva e invece le leve siamo noi.
Concita De Gregorio, laureata all'Università di Pisa in Scienze Politiche, ha iniziato la professione nelle radio e tv locali toscane passando poi a "il Tirreno" dove, per otto anni, ha lavorato nelle redazioni di Piombino, Livorno, Lucca e Pistoia. Nel 1990 è passata al quotidiano "la Repubblica", dove si è occupata di cronaca e di politica interna. Dal 2008 al 2011 è stata direttore de "l'Unità". Tra le sue pubblicazioni si ricordano "Una madre lo sa. Tutte le ombre dell'amore perfetto" (Mondadori, 2006); "Malamore. Esercizi di resistenza al dolore" (Mondadori, 2008); "Così è la vita" (Einaudi, 2011); "Un giorno sull'isola" (Einaudi, 2014); "Mi sa che fuori è primavera" (Feltrinelli, 2015); "Cosa pensano le ragazze" (Einaudi, 2016) e "Nella notte" (Feltrinelli, 2019).