Le virtù secondo Vito Mancuso
Nel suo ultimo lavoro La forza di essere migliori Vito Mancuso mette il dito nella piaga dei due temi cardinali della nostra epoca: paura e libertà.

La forza di essere migliori
Vito Mancuso
Nel suo ultimo lavoro La forza di essere migliori Vito Mancuso mette il dito nella piaga dei due temi cardinali della nostra epoca: paura e libertà. Il teologo più letto d’Italia, però, non si limita a misurare la febbre al tempo in cui viviamo, ma propone una terapia per spremere il meglio dal “fenomeno più glorioso e al contempo inglorioso dell’universo”: l’uomo. Già, l’uomo: al centro dell’indagine appassionata delle menti illuminate di ogni tempo – da Socrate a Montaigne, da Aristotele a Pascal – homo sapiens continua a riaffermare orgogliosamente il proprio mistero ogni volta che un nuovo paradigma pretende di recintarlo entro una spiegazione definitiva. Guerre, errori, iniquità… siamo esseri imperfetti, per usare un eufemismo fin troppo morbido: ma venire a patti con la nostra imperfezione, e da essa prendere spunto per tirar fuori quanto di nobile c’è in noi, può renderci uomini migliori. Come fare? Mancuso suggerisce di recuperare un concetto che ultimamente non gode di ottima stampa, ma che faremmo bene a considerare attentamente. Il concetto di virtù. «Il concetto di virtù è fuori moda, è vero. Ma la virtù è una forza che crea armonia e infonde energia positiva». Le virtù - greche prima e cristiane poi - hanno in sé una forza che può aiutare chi ne faccia uso a riportare equilibrio nel mondo. … già, ma da dove cominciare? Dalle parole, come sempre. Perché, dice Mancuso, «[…] io credo nella forza del linguaggio», e se pure non abbiamo molte certezze, «le parole, con la loro singolarità e la loro forza, devono essere fra quelle».
… a proposito di etimologia, Professor Mancuso: qual è la differenza fra insistere ed esistere?
Una delle distinzioni fondamentali, a livello etimologico, è proprio quella tra queste parole. “Esistere” significa “venire fuori”, mentre “insistere “vuol dire “collocarsi dentro”. Si può vivere collocandosi dentro qualcosa, o si può vivere standone fuori, insomma. Platone avrebbe detto che si può vivere come in una caverna, incatenati con la faccia al muro, ed esserne persino contenti! La forza del pensiero autentico e profondo è proprio quella di capire quando si è incatenati, di riuscire a vedere il buio e collocarsene al di fuori: e-sistere.
Le parole, oggi, viaggiano veloci e diventano cinguettii. Potrebbe riassumere ad uso di Twitter le quattro virtù di cui parla nel libro?
La prima virtù cardinale è la saggezza, ovvero imparare a guardare e a capire. La seconda virtù cardinale è la giustizia. Quando si ha capito, tramite la prima virtù, come stanno le cose, si deve esercitare la volontà per non far prevalere l’istinto. Bisogna muoversi secondo giustizia, per il bene comune. La terza virtù cardinale è la fortezza, e deriva dalla forza del guerriero. La seconda virtù ci ha fatto percorrere la retta via mentre la terza ci dà la forza e la perseveranza per resistere. Dobbiamo vincere la paura e la stanchezza e agire con coraggio. La quarta virtù cardinale è la temperanza. È la virtù che tempera, che crea equilibrio. Abbiamo visto come stanno le cose, abbiamo intrapreso la retta via con forza e coraggio, ora abbiamo bisogno di equilibrio. Non dobbiamo prenderci troppo sul serio ma agire con leggerezza, senza essere pesanti nei confronti degli altri.
Questo libro nasce per darci la forza di essere migliori, occorrono tutte le virtù cardinali per farlo.
La principale ragione per la quale il futuro ha smesso di apparirci come un orizzonte positivo cui tendere è la paura. Ma cosa teme esattamente l’uomo contemporaneo?
Credo che la paura sia il sentimento più diffuso nella psiche di noi postmoderni occidentali. Può sfociare in depressione, e portarci a non uscire di casa. In altri casi si trasforma in aggressione. Non ci fidiamo più di noi stessi, dell’intelligenza artificiale, della capacità di manipolazione dei genomi, delle macchine… manifestazioni diverse, ma che originano dalla medesima causa. Tornare indietro rispetto alla tecnologia non è la soluzione. Necessitiamo, piuttosto, di capacità di controllo e di saggezza. L'etica deve far parte del kit di sopravvivenza dell'umanità.
… l’etica come un coltellino svizzero?
Beh, la sopravvivenza dell'umanità non è così scontata. Non sappiamo se tra cento anni potremo ancora respirare quest’aria e bere quest’acqua. Siamo a una svolta. Occorre istruire l'energia libera che si muove dentro di noi, che si chiama libertà, e questa energia è addestrabile solo da una disciplina che si chiama etica. Il problema è che oggi, l’etica, non la insegna più nessuno. La scuola – da come la conosco io – ha rinunciato da tempo, le famiglie non lo fanno più, la religione fa del moralismo e racconta solo storie antiche…
“Libertà” … parola scivolosa, oggi, Professore...
La libertà mi affascina da sempre. Kant nella Critica della ragion pura dice: «La libertà è la pietra dello scandalo del pensiero», tant'è che alcuni pensatori del passato e del presente ipotizzano di togliere la libertà per far sì che l'edificio del cosmo e dell'essere umano siano razionali. È la libertà che ci rende il fenomeno più glorioso e al contempo inglorioso dell'universo. Tutto ruota attorno al governo della libertà, e occorrono tutte le virtù cardinali per farlo. Per questo nasce questo libro, per darci la forza di essere migliori.
I consigli di lettura di Vito Mancuso
Consiglio sempre i classici, quelli che hanno vinto la concorrenza e la lotta col tempo. Sono libri che devono essere letti e riletti perché sono diversi ogni volta. Ho appena terminato I dialoghi di Confucio, una lettura bellissima. Anche il Tao te ching di Lao Tzu è imprescindibile, non si può non conoscere questa antica saggezza cinese. Infine, Pensieri di Marco Aurelio. È un libro che riprendo almeno una volta alla settimana, lo apro a caso e leggo qualche suo pensiero: ha una forza, un rigore e una simpatia unica. Ci insegna la forza del bene senza buonismo.
Libri consigliati da Vito Mancuso

I dialoghi
Confucio

Pensieri. A se stesso
Marco Aurelio

La cittadella interiore. Introduzione ai «Pensieri»...
Pierre Hadot

Esercizi spirituali e filosofia antica
Pierre Hadot
Vito Mancuso, teologo italiano, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Al centro del suo lavoro sta la costruzione di una teologia laica, nel senso di un rigoroso discorso su Dio, tale da poter sussistere di fronte alla filosofia e alla scienza. Mancuso è al centro di aspre polemiche per la presunta incompatibilità di alcune sue tesi con il nucleo teologico-dogmatico tradizionale della fede cristiana. Mancuso si è pronunciato a favore della contraccezione "per prevenire la tragedia dell'aborto". Ha pubblicato, tra gli altri, Il dolore innocente (2002), Per amore (2005), L'anima e il suo destino (2007), La vita autentica (2009), Obbedienza e libertà (2012). Insieme a Corrado Augias ha scritto Disputa su Dio e dintorni (2009), e insieme a Eugenio Scalfari Conversazioni con Carlo Maria Martini (2012). Il suo pensiero è oggetto di una monografia uscita in Germania nel 2011 (Essential of Catholic bRadicalism. An Introduction to the Lay of Theology of Vito Mancuso). Per Garzanti ha pubblicato Io e Dio. Una guida per perplessi (2011), Il principio passione (2013), Io amo. Piccola filosofia dell'amore (2014), Questa vita (2015), Dio e il suo destino (2015), Il coraggio di essere liberi (2016) e Il bisogno di pensare (2017), La forza di essere migliori (Garzanti, 2019). Assieme ad Elido Fazi è direttore della collana dedicata a un'interpretazione laica della spiritualità pubblicata da Fazi, Campo dei fiori. Dal 2009 collabora con la «Repubblica».