Manzini: «Con Schiavone avevo voglia di raccontare
un personaggio negativo»
Credo che Rocco sia entrato nel cuore della gente proprio perché è un perdente. I vincenti, nella realtà, sono pochi e - anche se vincono - si portano sempre nel cuore delle sconfitte esistenziali. I perdenti sono personaggi più interessanti.
Macché “Rocco e i suoi fratelli”: Schiavone è figlio unico! Già: il vicequestore creato da Antonio Manzini è uno di quegli uomini di cui s’è perduto lo stampo, e forse è un bene che sia così. Spigoloso al limite della scortesia, con una marcata tendenza alla dipendenza da cannabinoidi, ruvido e perennemente incazzato con il mondo, Rocco è uno di quei personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi, nonostante (… o forse proprio in virtù di) tutti i suoi difetti. E allora i suoi fratelli forse siamo noi: tutti noi loser che nell’irriducibile spigolosità di un carattere poco incline ai compromessi troviamo un manifesto da sottoscrivere a ogni pagina sfogliata. Parte una nuova stagione televisiva delle avventure del vicequestore romano che i suoi superiori hanno esiliato – novello Napoleone senza esercito – nella freddissima Sant’Elena di Aosta, a sprofondare pensieri e scarpe scamosciate in nevi immacolate e delitti sporchissimi. Ma noi fratelli di Rocco vogliamo saperne di più, sul nostro amatissimo sbirro, e riempire le rughe d’espressione di un Marco Giallini mai così “in parte” con un filler di aneddoti e storie di prima mano sul personaggio cui l’attore dà un volto… a chi potremmo chiedere? Bè, l’informatore più attendibile è senz’altro una nostra vecchia conoscenza. Si chiama Antonio Manzini, e ce le ha cantate che è un piacere.
Ciao Antonio. Da nord a sud, è un plebiscito di consensi per Rocco Schiavone! Il tuo personaggio ha contribuito a unire gli italiani?
Ciao a tutti! Sì, l’Italia è un paese unito, e Rocco Schiavone ne è la prova vivente. Partiamo da Aosta passando per Roma e arriviamo fino a Palermo. … e tutto grazie a Sellerio!
Ti va di raccontarci com’è nato Rocco Schiavone?
Beh, quando Schiavone è nato nella mia testa, avevo voglia di raccontare un personaggio negativo. La sua prima versione era inutilizzabile: un assassino che faceva il poliziotto. Poi mi sono detto che sarebbe stato troppo, così ho eliminato il bandito e l’ho edulcorato per farlo diventare un uomo. Un uomo con mille difetti e acciacchi. Come molti di noi.
Credo che Rocco sia entrato nel cuore della gente proprio perché è un perdente.
Qual è, a tuo avviso, il segreto che rende i tuoi romanzi così attesi?
Credo che Rocco sia entrato nel cuore della gente proprio perché è un perdente. I vincenti, nella realtà, sono pochi e - anche se vincono - si portano sempre nel cuore delle sconfitte esistenziali. I perdenti sono personaggi più interessanti.
Quali sono i personaggi preferiti di Antonio Manzini?
Sono affezionato agli eroi difettati. Mi piacciono i perdenti che ogni tanto ne azzeccano una. Su un perdente tout court mica ci puoi fare una serie di romanzi!
Tra i temi “caldi” affrontati da Schiavone c’è quello del gioco d’azzardo. Qual è la tua opinione sul tema?
Il gioco d’azzardo è uno degli introiti più grandi per le casse dello stato, da anni ormai. È un guadagno immorale perché va a colpire la povera gente, preferivo quando il gioco era solo la lotteria Italia o restava confinato nei casinò. Adesso c’è un consumo di massa terrificante del gioco d’azzardo: nei tabaccai, nei bar su internet e nelle sale Vlt. Se le persone che ci rappresentano non cambiano qualcosa commettono un errore.
Dello stesso autore
Antonio Manzini è attore e sceneggiatore romano. Del 2005 il suo primo romanzo, "Sangue marcio" (Fazi). Con Einaudi Stile libero ha pubblicato "La giostra dei criceti" (2007). Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo "Pista Nera". Secondo episodio della serie: "La costola di Adamo" (Sellerio 2014). Nel 2015 pubblica "Non è stagione" (Sellerio), "Era di maggio" (Sellerio) e "Sull'orlo del precipizio" (Sellerio). Del 2016 è "Cinque indagini romane per Rocco Schiavone" (Sellerio). Altri suoi romanzi pubblicati con Sellerio sono: "7-7-2007" (2016), Pulvis et umbra (2017), La giostra dei criceti (2017), "L' anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone" (2018), "Fate il vostro gioco" (2018), "Rien ne va plus" (2019) e "Ogni riferimento è puramente casuale" (2019).