Intervista a Sandra Newman
Se «scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto», noi siamo ansiosi di seguire le briciole disseminate da Sandra Newman lungo le pagine de I cieli, per poter chiamare “tana!” davanti a ognuna delle tante storie che il romanzo contiene.


I cieli
Sandra Newman
Provate a immaginare William Shakespeare, una intensa e difficile storia d’amore, i viaggi nel tempo e la follia divorante: tutto in uno stesso romanzo! Adesso aprite gli occhi. Siete ancora i lettori che eravate quando avete socchiuso le palpebre, ma il mondo attorno a voi è cambiato in modo appena percettibile, e - sebbene non sappiate dire come o perché – lo avvertite distintamente: le cose sono peggiorate. Se «scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto», noi siamo ansiosi di seguire le briciole disseminate da Sandra Newman lungo le pagine de I cieli, per poter chiamare “tana!” davanti a ognuna delle tante storie che il romanzo contiene. Questa rocambolesca fiaba onirica è la prima opera di narrativa pubblicata in Italia da Sandra Newman, bostoniana DOC che incontriamo nel corso della sua tournée europea per la presentazione del libro. Già autrice del saggio Come non scrivere un romanzo, in questa prova Newman dimostra che le sue non erano parole vuote, riuscendo a evitare tutti gli inciampi retorici o di ingenuità che potrebbero facilmente costellare un’impresa ambiziosa come quella in cui si è cimentata con I cieli. Noi siamo ansiosi di dipanare tutti i fil rouge che attraversano una narrazione ricca e gratificante. E chi meglio di Sandra Newman può aiutarci a sbrogliare la matassa per arrivare sani e salvi all’uscita del labirinto?
Sotto I cieli di cui racconta nel suo libro, si intrecciano molte trame e disegni complessi. Può dircene qualcosa?
Il romanzo narra la storia di Kate, una donna che vive nell’anno 2000, ma tutte le volte che si addormenta vive una seconda vita nel XVI secolo. In questo mondo parallelo è Emilia Bassano, un’aristocratica italiana che ha una relazione con William Shakespeare. Quando la protagonista si sveglia torna a essere Kate, ma le sue azioni compiute nel passato alterano il presente cui appartiene, peggiorandolo. Kate è fidanzata con Ben e la loro relazione è destinata a complicarsi a causa della follia che rapirà la mente di lei, divisa tra due mondi e due tempi…
… già, la follia: decisamente uno degli elementi centrali nel romanzo.
Sì: è un aspetto importante anche della mia vita. Sono figlia di una madre che si è suicidata e mi sono dovuta confrontare con il tema della pazzia fin da giovane. Nel romanzo è come un'ossessione che attraversa tutta la storia. Anche la mamma di Ben è suicida, e lui è fidanzato con una donna che sembra affetta da una malattia mentale. In una situazione come questa, decidere di “certificare” la malattia significa inevitabilmente entrare in conflitto con la persona amata. A quel punto subentrano il tema della cura e quello della sopravvivenza. La persona sana è sottoposta ad ansia e grande stress. Una malattia mentale, insomma, è una forte ingiustizia.
La follia è un aspetto importante della mia vita. Sono figlia di una madre che si è suicidata e mi sono dovuta confrontare con il tema della pazzia fin da giovane.
I cieli è uno scrigno per molti temi importanti e diversi fra loro. Vogliamo passarli in rassegna?
Il primo tema è quello del tempo e delle conseguenze che il viaggio attraverso di esso scaturisce su Kate. Ogni volta, lei si risveglia in un mondo diverso e peggiore di quello nel quale si era addormentata. Poi c’è l’amore, che deve fare i conti con le conseguenze prodotte dalla pazzia su una relazione. Ben si chiede fino a che punto dovrà essere fedele a Kate e fino a che punto lei possa ancora essere considerata a pieno titolo la sua compagna. In terzo luogo, c’è il tema storico, con la figura di Shakespeare alle prese con la dark lady dei sonetti. L’ultimo tema, infine, è politico. Kate cambia la storia ogni volta che viaggia nel tempo e il mondo in cui ci troviamo quando il romanzo inizia, nell’anno 2000, è diverso dalla fine millennio che ricordiamo. Kate modifica il mondo peggiorandolo, fino a farlo diventare simile al nostro. Per finire oltrepassando ogni limite, e diventando decisamente peggiore.
Un romanzo del genere avrà avuto una genesi travagliata…
C'è voluto tanto tempo, come sempre. Inizio cinque romanzi nello stesso momento e alla fine ne sopravvive solo uno. Il periodo di gestazione è stato lungo: all’inizio pensavo solo a una donna che viaggiasse nel tempo e avesse una relazione con William Shakespeare. Non la prendevo troppo sul serio, però, quest’idea. È cominciata come uno scherzo, non mi aspettavo che diventasse un romanzo.
Che lettrice è Sandra Newman?
Amo i romanzi complessi. Un libro che mi è piaciuto moltissimo è I detective selvaggi di Roberto Bolaño. Bolaño racconta con stile semplice ma apre a tantissime digressioni, creando un centinaio di personaggi. Il tema degli emarginati a Mexico City ci mette in attesa di un’epifania. E invece arriva un’anti-epifania! Il lettore si ritrova seduto su una poltrona molto scomoda. È una lettura dura e coinvolgente.
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Sandra Newman, scrittrice originale e appartata, ha conosciuto la fama col suo quarto romanzo - primo a essere tradotto in Italia - "I cieli". In Italia ha scritto con Howard Mittelmark Come non scrivere un romanzo (Corbaccio, 2010).